Siamo tutti stressati!
Lo stress è uno di quei termini che usiamo frequentemente come sinonimo di affaticamento, malessere generale, impegno eccessivo, pressione sul lavoro; talvolta anche di uno stato emozionale poco definito: dal latino strictus,”stretto, angusto, serrato”, lo stress presenta una dinamica ben più profonda, e la sua introduzione in ambito scientifico ha spalancato un’epoca di grandi progressi nelle conoscenze relative al funzionamento dell’organismo umano.
Le caratteristiche di personalità giocano un ruolo fondamentale rispetto alla sensibilità per le situazioni stressanti, e non tutti reagiscono in ugual maniera di fronte allo stesso stimolo nocivo; la reazione dipende dal modo in cui il soggetto percepisce, interpreta e valuta il significato di un evento pericoloso e potenzialmente dannoso, che è basato sulle esperienze personali, tratti specifici di personalità, valori, circostanze di vita, abilità e conoscenze.
Cos’è lo stress
Il vero padre degli studi sullo stress è stato Selye, il quale a seguito di diversi sudi sui ratti scoprì una vera e propria sindrome che denominò Sindrome Generale di Adattamento: tre fasi che descrivono la reazione fisiologica dell’organismo di fronte a un pericolo o a una novità potenzialmente dannosa -anche psicologica- intensa e prolungata.
- Allarme
L’organismo percepisce un allarme e mette in circolo la secrezione di adrenalina e noradrenalina dal midollo surrenale, il corpo è pronto all’azione aumentando la frequenza del battito cardiaco, della pressione sanguigna, del tono muscolare, dell’attenzione sensoriale e del respiro.
2. Reazione
Il corpo tenta di combattere e contrastare gli effetti negativi dell’affaticamento prolungato, producendo risposte ormonali specifiche da varie ghiandole, cercando di tener duro alla forte tensione.
- Esaurimento
Crollo delle difese e incapacità di adattarsi ulteriormente, se gli stimoli stressanti continuano ad agire il soggetto può venire sopraffatto e possono prodursi effetti sfavorevoli permanenti a carico della struttura psichica e/o somatica: uno fra tutti, l’indebolimento del sistema immunitario.
Stress buono e stress cattivo
L’eustress -o stress buono- è quello che, nella nostra quotidianità ci aiuta ad affrontare e superare le varie sfide che la vita ci propone, come ad esempio un esame.
Il distress -o stress cattivo- è il blocco alla terza fase su descritta, ossia, l’esaurimento dell’organismo per la continua secrezione di adrenalina.
Quando nasce lo stress cronico e quali sono i sintomi
Quando la situazione di emergenza viene a cessare, il sistema di gestione dello stress deve essere rapidamente disattivato per permettere agli organi interessati di recuperare le energie, ma quando le circostanze esterne stimolano senza sosta, il corpo reagisce senza aver modo di rilassarsi.
La sollecitazione continua rende il corpo vulnerabile, le conseguenze sono molteplici e l’organismo presenta un alto rischio di ammalarsi.
Coliche intestinali
Gli ormoni in circolo aumentano l’attività dei muscoli, di conseguenza una digestione rapida porta l’assorbimento di una quantità minore di fluidi, rendendo le feci liquide.
Mal di testa
Il tono muscolare resta iperteso per fronteggiare l’attacco, tale condizione sul lungo termine può provocare infiammazione nel distretto spalle-collo-testa. Sono possibili le «emicranie da weekend» allo stesso modo in cui avvertiamo dolore dopo aver tenuto un peso -anche minimo- in mano per lungo tempo.
Dolori posturali
I muscoli restano contratti e non hanno possibilità di espandersi, non solo, un gruppo di muscoli in tensione esercita un’influenza su altri muscoli, sia per un fattore biomeccanico che nervoso (i neuroni eccitati, eccitano quelli vicini), ciò potrà comportare alterazioni posturali che, a loro volta, attraverso la rete formata dal sistema connettivale, interesseranno tutto l’organismo e saranno in grado di generare, col tempo, innumerevoli disfunzioni muscolo-scheletriche e organiche.
Ipertensione
L’adrenalina in circolo aumenta i livelli pressori attraverso la vasocostrizione, e l’elevata frequenza cardiaca.
Calo del desiderio sessuale
La secrezione di adrenalina porta il sangue verso cuore e muscoli e viene sottratto agli organi genitali, determinando la poca lubrificazione nelle donne e la mancata erezione nell’uomo. Inoltre, se lo stress persiste, l’adrenalina si trasforma in cortisolo (sostanza simile alla morfina) che causa il calo del desiderio sia nella donna che nell’uomo.
Disturbi del sonno
La melatonina è l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, sotto stress viene alterata la sua funzione, in più, i pensieri possono irrompere durante la notte provocando risvegli e difficoltà di addormentamento.
Calo dell’attenzione
L’apparato muscolare, costituisce un sistema ad alta priorità: quando è attivato, gli altri sistemi come quelli responsabili della percezione, delle sensazioni, dell’attenzione, delle attività cognitive ecc., sono in stato di relativo blocco.
Stress e personalità
Il grado ottimale di stimolazioni varia da persona a persona: c’è chi predilige una vita tranquilla e senza troppi cambiamenti, e chi ha bisogno di una vita frizzante con continui spostamenti e un grado di stimolazione più elevato.
“Le condizioni che portano al successo, sono le stesse che possono portare alla morte”.
(C. G. Jung)
Molte persone per loro inclinazione, sono portate ad esporsi ad un alto numero di agenti stressanti: una personalità di questo tipo generalmente spinge l’individuo ad un’esasperata paura di perdere tempo, a fare più cose contemporaneamente, in una continua lotta con l’orologio, prendendo più impegni di quanti ne possa portare a termine.
“La mancanza di occupazione non è riposo. Una mente non impegnata è una mente in pericolo”
(W. Cowper)
Paradossalmente, lo stress cronico può derivare anche dall’inattività, sono nocive in egual maniera sia le troppe che le poche stimolazioni. Il silenzio, l’isolamento sociale, le carenze affettive, l’immobilità fisica, la chiusura progettuale, ad esempio nel periodo del pensionamento, fa sentire meno efficienti e poco importanti.
Possibili soluzioni
Un intervento fisico immediato è possibile attraverso la respirazione diaframmatica: essendo questo un muscolo si altera e resta teso come tutti gli altri, ed è quindi il primo su cui intervenire per sbloccare i meccanismi in corto circuito.
Man mano che l’ossigeno attraversa i tessuti, sentiamo il progressivo rilassamento.
In conclusione, lo stress va analizzato nel rapporto esistente tra la persona e l’ambiente in cui vive. A fare la differenza è quindi il modo in cui l’evento viene valutato, rispetto alle risorse oggettivamente presenti e di cui si può disporre: non tutti possiamo andare sulla luna!
Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@
Vi aspetto
Dott.ssa Sabrina Rodogno