Proseguono gli avvistamenti di serpenti, bisce e vipere nel Lazio. Animali che generano il panico tra le persone ma che spesso invece sono innocui, come nel caso del biacco. La presenza di questi animali, tuttavia, è aumentata a dismisura nelle ultime settimane e ha richiesto l’intervento di zoofili ed esperti, così come per l’allarme calabroni a Roma.
A Ladispoli paura per un serpente tra gli ombrelloni
L’ultimo avvistamento risale a sole poche ore fa a Ladispoli. Un serpente si sarebbe aggirato indisturbato tra lettini e ombrelloni in uno stabilimento balneare, tra la paura dei bagnanti che si sono dati alla fuga temendo di essere morsi. L’animale è stato comunque prontamente catturato dai volontari delle zoofile di Ladispoli, allertati dal titolare della spiaggia. Gli esperti hanno così scoperto che si trattava di una “Natrice dal collare”, un serpente molto grande e non velenoso.
La stessa specie è stata rinvenuta ad Anguillara, in un giardino di casa, tra grata e finestra. In genere questi animali si nutrono si trovano a ridosso di corsi d’acqua o aree umide, come fontane e rubinetti, e si spostano per cercare cibo. Mangiano prevalentemente rane e rospi e per questo motivo si dirigono verso ambienti che possano ospitare le loro prede. Inoltre, cercano di ripararsi dalla pioggia, per questo motivo spesso si rintanano in posti asciutti.
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I giardini e le ville romane ospitano da qualche tempo degli inquilini esotici. Sempre più persone segnalano in questi giorni la presenza di serpenti nel verde della Capitale, un fatto che sta incuriosendo e al contempo preoccupando, con appelli nei comitati di quartiere e agli esperti su come trattare gli animali.
Se il biacco è innocuo per la nostra salute, l’indice di pericolosità cambia invece con le vipere, molto diffuse nelle zone di campagna ma non è escluso possano comparire anche nei parchi o nelle siepi. Il noto zoofilo Andrea Lunerti ha spiegato tempo fa: “Attenzione alla rapidità del morso della vipera: è fuori dalla portata umana. Se conficcati nella pelle dell’uomo difficilmente riescono a sganciarsi. Il pericolo, oltre all’avvelenamento, è rappresentato dalle infezioni batteriche perché questi rettili si nutrono di topi”. L’importante, in entrambi i casi, è agire sempre in sicurezza e non compiere gesti azzardati.
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