Finanziere nel mirino per aver rivelato segreti importanti alle persone indagate in cambio di favori e regali: deve pagare 50mila euro.
Indizi, soffiate e dritte sulle indagini, segreti d’ufficio e strategie possibili per uscirne. Un finanziere agevolava le personalità indagate fornendo loro informazioni riservate in cambio di favori o regali. È successo ad Aprilia dove l’uomo era in servizio al Comando. Ora condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Sentenza in vigore dal 2020, poi ridotta in appello a 3 anni e 8 mesi nel 2022. Attualmente è divenuta definitiva.
Le indagini successive hanno poi portato a un arresto di 18 persone che componevano un vero e proprio sistema atto a delinquere e propagare illeciti di natura tributaria. Imprenditori, commercialisti e militari coinvolti. Il gruppo evadeva le imposte con un sistema di società per circa 90 milioni di euro. Senza contare il giro di soldi che perpetrava all’interno delle cooperative create ad arte. Una catena solida anche grazie alle segnalazioni dell’uomo che faceva, inevitabilmente, il doppio gioco.
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Finanziere complice degli indagati: ammenda da 50mila euro
Una situazione spiacevole che finisce anche con il risarcimento da parte del condannato pari a 50mila euro: il doppio rispetto alle tangenti ottenute, con l’aggravante di aver leso il Comando che rappresentava. Oltre il danno la beffa, ma nello specifico il tramite avrebbe ricevuto buoni benzina da 500 euro ogni volta e un cellulare.
Senza contare la somma di 20mila euro in aggiunta a presenti che si andavano ad alternare durante le feste. Ora non ci sarà più nulla da festeggiare per un finanziere che aveva fatto male i conti sul piano del controllo. Le indagini, infatti, andavano avanti da tempo. Abbastanza per capire che non ci sarebbe stato più margine di manovra all’interno di questo reticolato del malaffare.