“I bandi per le torrette vengono fatti tre mesi prima della stagione estiva – spiega Piero Toce, assessore all’Ambiente e Demanio – e all’epoca sapevamo che il bar avrebbe riaperto, garantendo anche il servizio di assistenza bagnanti”. Ed infatti nel muro traballante una scritta annuncia “Apertura a giugno”, ma l’apertura, così come la bonifica dell’intero tratto, non c’è mai stata.
“Chiediamo che l’Amministrazione comunale intervenga – dichiarano i cittadini – facendo demolire o riaprire questa attività commerciale. Noi abbiamo segnalato il problema diverse volte, sia al Comune che alla Capitaneria di Porto, ma nessuno interviene”. La riapertura sarebbe l’ideale, perché “Qui non esiste un altro posto dove acquistare una bottiglietta d’acqua o andare in bagno: il locale pubblico più vicino, sulla spiaggia, è a oltre 400 metri”. Altrimenti si deve andare sul lungomare. “Cosa che i bambini non possono fare, visto che bisogna attraversare una strada che, nonostante il semaforo pedonale, è percorsa da macchine che sfrecciano a tutta velocità”, commentano i cittadini.
“Nei prossimi giorni farò intervenire la polizia municipale per accartare la situazione e prendere adeguati provvedimenti”, ha garantito Toce.
La spiaggia non è sporca solo nello spazio intorno all’edificio abbandonato. “Ogni tanto vediamo passare il mezzo del Comune che dovrebbe pulire, ma dopo il suo passaggio non vediamo grossi miglioramenti. Quel che viene fatto è lo svuotamento dei cestini, ma la spiaggia resta sporca: addirittura oggi un bambino ha rischiato di ferirsi con un grosso ferro arrugginito”. Altro problema è la passatoia che porta al mare. “Fino allo scorso anno era intera – spiegano i bagnanti – adesso non ne resta che qualche piccolo pezzo. Il pericolo è dato dal fatto che il tratto che bisogna percorrere per arrivare sull’arenile è sconnesso e pieno di pietre: non passa giorno in cui qualcuno non ci inciampi e si faccia male”.
Andare al mare, insomma, è davvero problematico per questa trentina di irriducibili che non vogliono rinunciare alla spiaggia che li ha visti prima bambini, poi adolescenti ed ora genitori.
“Purtroppo il degrado a cui stiamo assistendo peggiora anno dopo anno, portando dietro di sé sempre maggiori disagi. Sono molte le famiglie perbene che hanno smesso di venire: quasi tutti quei villeggianti che prendevano la casa in affitto ci hanno rinunciato, perché qui, oltre a non esserci nulla oltre alla spiaggia ed al mare, ora ci stanno togliendo anche questo. E’ logico che chi ha la possibilità di affittare la casa altrove lo fa, magari spostandosi al centro, dove c’è tutto, a partire dalla passeggiata a mare. Noi non abbiamo neanche una panchina, né sul lato mare, né all’interno”. La spiaggia si riempie solo nei week end, con i turisti mordi e fuggi, che spesso lasciano i loro ricordi a chi resta: spostandosi di pochi metri, all’altezza di via Bogotà, c’è il fantasma dell’hotel “Le Caravelle”, una struttura abbandonata e pericolante da anni. Lì sono molti ad abbandonare i loro sacchetti dei rifiuti, frutto di una giornata passata al mare consumando le provviste portate da casa. “Ed anche lì proliferano i topi”, concordano sconsolati i cittadini che ci hanno chiamati per mostrarci la loro realtà. Una realtà che stride con il cartello che annuncia che la qualità delle acque è eccellente. “E’ vero, l’acqua sembra più pulita dello scorso anno – concludono – ma è l’unica nota positiva in un contesto davvero deprimente”. E mentre in piazza si prepara l’ennesima serata, qui si può fare solo una cosa, se non si ha voglia di pretendere l’auto e fare 4 chilometri: tornare a casa e guardare la TV.