La vita sentimentale della Premier Meloni è un argomento sensibile. Talmente delicato, dopo il Meloni-gate con Giambruno, che ci ha ironizzato è passato per vie legali. I fatti risalgono a molto prima della rottura tra il conduttore Mediaset e la presidente del Consiglio, ma sono più che mai attuali per Gian Marco Saolini. Nel 2020 si spacciò per fidanzato di Giorgia Meloni, una burla per cui è finito sotto indagini.
Si spaccia per il fidanzato della Meloni: troll indagato per un meme
I fatti risalgono agli anni della pandemia, quando il web implodeva di contenuti virali, soprattutto sui vaccini e sulle scie chimiche. È in quegli anni che Gianmarco Saolini, imprenditore della ristorazione, ha lanciato un nuovo business a suon di meme e post complottisti. Il suo è un pubblico dalla condivisione facile e di pancia, che spesso e volentieri si affida più a un fotomontaggio che alla verifica delle informazioni.
Un vizio che però fa la fortuna del sito “Il Corriere del Corsaro”, dove Saolini pubblicava notizie palesemente false ma che solleticavano la polemichetta social del momento, soprattutto se riguardante temi razzisti e complottisti. Il 15 aprile 2020 tra i contenuti ironici, spunta però un meme che farà scatenare il web: Saolini pubblica un’immagine con Giorgia Meloni, autoproclamandosi suo fidanzato. Non solo, il legame con la parlamentare lo avrebbe agevolato nell’installazione delle antenne 5G, allora uno dei pomi della discordia per i complottisti. Sono gli stessi che renderanno il meme virale, credendolo vero.
Accusato di diffamazione, indagato il giorno di San Valentino
Lo scherzo non piacque alla premier Meloni, tanto che per Saolini arriva ora l’accusa per il reato di diffamazione, riferibile a quel 15 aprile 2020. La notifica arriva però in un momento particolare: il 14 febbraio 2023, il giorno di San Valentino. Ironia della sorte, per chi aveva preso alla leggera la vita amorosa di Meloni.
La storia non finisce qui. Il 24 marzo 2023, ha raccontato Saolini a Roma Today, la questura di Roma ha convocato il troll di professione a presentarsi presso il commissariato di polizia di Roma Prati. “Mi presento con l’avvocato 28 marzo alle 15 presso”, ha raccontato Saolini , “e vengo interrogato per circa un’ora”. La conclusione delle indagini arriva in un giorno fatidico: guarda caso proprio il 20 ottobre, lo stesso giorno in cui impazzava la vicenda Giambruno.
Il legale di Saolini: “Nessuna richiesta di risarcimento, la Meloni non ci conosceva”
Il 20 ottobre a Saolini arriva una pec che lo informa della conclusione delle indagini. Si chiude così il capitolo Giambruno per la premier, mentre per l’imprenditore inizia un iter che lo vede al centro di un equivoco, lui che per anni ne ha fatto mestiere.
Il legale di Saolini, Valerio Balsamo, ha comunque tenuto a far sapere che non è stata richiesta nessuna somma di denaro per la spiacevole vicenda. Saolini potrebbe produrre, a conclusione delle indagini, una memoria difensiva, in previsione del decreto di citazione a giudizio che vedrebbe a processo sia il troll, accusato di diffamazione, sia Giorgia Meloni. “Potrebbero finalmente conoscersi e risolvere tutto con una stretta di mano”, ha spiegato il legale a Roma Today, “Sono convinto che la Meloni semplicemente non conoscesse Saolini e quello che fa sul web”.