Con la pandemia molti hanno lavorato in smart working, una ‘modalità’ che in Italia prima del virus veniva utilizzata davvero poco. Ora, però, che la normalità sembra essere tornata (per quanto possibile), in tanti sono di nuovo in ufficio, alle loro postazioni classifiche. Eppure, c’è chi ancora può ‘usufruire’ del lavoro agile, che è stato prolungato fino al 31 luglio.
Chi può ancora lavorare in smart working fino al 31 luglio 2022
Per i dipendenti del settore privato con almeno un figlio ‘piccolo’ lo smart working è stato prolungato fino al 31 luglio: fino a quella data, quindi, si potrà lavorare comodamente da casa, come si legge su laleggepertutti.it. I genitori lavoratori che hanno un figlio minore di 14 anni hanno la possibilità di non presentarsi fisicamente in ufficio, a patto che:
- nel nucleo familiare l’altro genitore non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa
- l’altro genitore sia lavoratore, quindi non a casa.
Chi ha lo stesso ‘diritto’
Genitori con figli piccoli sì, ma anche lavoratori esposti a rischio di contagio possono scegliere la strada dello smart working. E farlo in regione d’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, esiti di patologie oncologiche, svolgimento di terapia salvavita, comorbilità.