“La sensazione che si vive in questi giorni è quella dei superstiti della nave Concordia, che si sentono in colpa per quelli che non ce l’hanno fatta. L’atmosfera è spettrale, la ditta appare come un relitto fantasma, un’entità senza vita, perché le auto e le persone che vi giravano per lavorare erano come il sangue che scorre nelle vene di un corpo vivo, erano la vita. Ci stanno togliendo la dignità di esseri umani, ci sono testimonianze di una moglie e marito che sono stati mandati a casa e che hanno tre figli a carico. Questa è una cosa che uno Stato civile non può accettare, che noi non possiamo accettare, è per questo che ora e per chissà quanto sarà sciopero, faremo sciopero fino a che lo stipendio di chi è dentro non sia pari a quello di chi è rimasto fuori, e così resisteremo per mesi, la ditta resterà ferma per mesi…non saremo presi per fame come ha detto a suo tempo il consulente Attila Carrara, che questi scioperi tra 10 giorni finiranno, ci autotassiamo per far sopravvivere una società che tutti abbiamo contribuito a far crescere e a far diventare famosa e appezzata nel mondo”.
SIGMA TAU, PARLA UN “SUPERSTITE”
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