Sesso con minorenni, ma anche con animali. Pedopornografia e zooerastia: questi i filoni di indagine che questa mattina hanno portato all’arresto di 4 persone, tra cui un sacerdote. Uno degli arresti è avvenuto a Pomezia, un altro a Nettuno, mentre i restanti due a Lariano e ad Alassio (Savona). Oltre al sacerdote, tratto in arresto in Liguria, gli altri sono due disoccupati e un operaio. Secondo quanto si è appreso il religioso è stato portato in carcere. Si tratta di un uomo di 49 anni, che è accusato di «cessione aggravata» di materiale pedopornografico (Art. 600 e 602 del Codice penale), contestazione che prevede l’aver trattato materiale con «Minori di anni 16» e in «numero maggiore di tre». I due disoccupati hanno 58 e 51 anni, l’operaio anch’egli 51. Gli arresti sono frutto di un’operazione del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano che da tempo indagava per venire a capo di una rete criminale internazionale dedita alla diffusione e alla cessione aggravata di materiali che hanno ad oggetto anche pesanti violenze ed atti sessuali in danno di minori di 10 anni e di altri minori costretti tra di loro o con animali.
Le indagini condotte dal compartimento polizia postale di Milano hanno permesso di individuare 233 utenti su scala globale, che scambiavano via internet materiale illecito. I gravi indizi raccolti dagli investigatori milanesi hanno determinato la Procura della Repubblica di Milano, che coordina le indagini, a disporre perquisizioni personali, informatiche e a casa di 29 utenti italiani. Il gip di Milano ha anche emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro di loro. Si tratta di due disoccupati di 58 e 51 anni, di un sacerdote di 49 anni e di un operaio 51enne residenti rispettivamente a Alassio (Savona), Bordighera (Imperia), Lariano (Roma) e Roma.
Il servizio della polizia postale e delle comunicazioni sta coordinando le attività di 11 compartimenti che stanno eseguendo contemporaneamente provvedimenti giudiziari nei territori di Alassio (Savona), Alessandria, Besana Brianza (Monza), Bordighera (Imperia), Busnago (Monza), Castel Fiorentino (Firenze), Cava Manara (Pavia), Città Ducale (Rieti), Genova, Gussago (Brescia), Lariano (Roma), Livorno, Loale (Venezia), Locorotondo (Bari), Massa Martana (Perugia), Nettuno, Noto (Siracusa), Novellara (Reggio Emilia), Pistoia, Pomezia, Portomaggiore (Ferrrara), Selva di Val Gardena (Bolzano), Ravenna, Roma, Taormina (Messina) e Torrecuso (Benevento).
Nel corso degli interventi odierni sono stati perquisiti e sequestrati numerosi computer, smartphone e dispositivi informatici ritenuti di estremo interesse ai fini della prosecuzione delle attività degli investigatori milanesi. Le indagini, avviate nel 2012, hanno avuto inizio monitorando gli spazi pubblici di alcuni siti web e in particolare taluni servizi di condivisione di immagini sospette perché gli utenti facevano continui riferimenti a minori. Si trattava di una sorta di anticamera per gli interessati alla pornografia minorile, che si spostavano su altri canali di comunicazione per scambiare file multimediali illeciti, utilizzando a tal fine anche le caselle di posta elettronica.
Per la particolare segretezza delle comunicazioni fra gli stessi indagati, si è rivelata essenziale l’adozione delle tecniche speciali di investigazione previste della normativa italiana in materia di attività sotto copertura, intercettazione telematica e intercettazione telefonica.