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Sentenza del TAR sull’annullamento in autotutela della variante al PPE Torvaianica Alta, i chiarimenti dell’Amministrazione comunale

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Piano Particolareggiato di Torvaianica Alta-Campo Jemini, continuano non solo le battaglie in tribunale, ma anche le repliche alle sentenze avverse da parte del Comune di Pomezia.
Con una sentenza datata 13 aprile 2016 il TAR del Lazio ha accolto il ricorso della Parrocchia di Torvaianica Alta per l’annullamento della Delibera n. 33 del 2015 con cui il Consiglio comunale di Pomezia ha annullato in autotutela la variante al piano particolareggiato di Torvaianica Alta – Campo Jemini. In particolare il Giudice ritiene che “al fine di esercitare l’autotutela – si legge nell’atto – occorrerebbe che si attivassero congiuntamente i due enti (Comune e Regione, ndr) e, soprattutto, che i due enti concordassero sul provvedimento da adottare, appunto in sede di autotutela, al fine di rimuovere il vizio”.

“Il TAR non entra in alcun modo nel merito delle ragioni che hanno portato il Consiglio comunale ad annullare la variante – afferma il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci – Ragioni ormai note, legate alle numerose criticità emerse dopo un approfondito esame istruttorio compiuto dagli Uffici tecnici comunali: anomalie procedurali ed errate valutazioni sulle cubature da realizzare che hanno impedito di fatto l’equa e corretta ripartizione tra le aree destinate a servizi per la collettività e le aree destinate all’edificazione privata, in un quartiere già molto carente di servizi”.

“Con questa sentenza – continua il Primo Cittadino – il TAR rileva un mero errore procedurale e dichiara che il Comune e la Regione devono attivarsi congiuntamente per procedere con l’annullamento della variante, procedura che noi riteniamo comunque di aver seguito in maniera corretta. Il dialogo tra i due Enti sulla vicenda è in atto infatti fin dal 2010, quando era proprio la stessa Regione Lazio, a un anno dall’approvazione della variante, a contestare al Comune numerose criticità, chiedendo insistentemente di intervenire con l’annullamento dell’atto. Ciò che risulta inspiegabile, e che abbiamo denunciato più volte, è il cambio di atteggiamento che l’Ente regionale ha operato improvvisamente. L’annullamento della variante in Consiglio comunale a giugno 2015 segue non soltanto a un approfondito esame tecnico, ma a un dettagliato resoconto delle attività dell’Ente comunale alla Regione. E’ per questo che riteniamo ancora una volta di aver agito in maniera trasparente e nel solo interesse della cittadinanza e dei residenti del quartiere Torvaianica Alta – Campo Jemini. Lo dimostra una sentenza che rileva solo un errore procedurale e che oltretutto non cita neanche il presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe due Consiglieri di maggioranza”.

“Voglio rassicurare i cittadini di Torvaianica Alta – Campo Jemini – conclude – Non vi abbandoneremo sulla richiesta di ulteriori servizi per il quartiere perché la partita è tutta ancora da giocare”.

L’Ente sta ora valutando le azioni da intraprendere, incluso il ricorso al Consiglio di Stato.
Il problema però è uno: chi paga per tutti questi ricorsi? E il “mero errore procedurale” poteva essere evitato, se si fossero ascoltate le voci di chi, in sede di consiglio comunale, diceva che la procedura che la maggioranza stava intraprendendo era sbagliata e sarebbe stata poi bocciata dagli Enti superiori? La Regione Lazio sarà disponibile a rivedere la sua posizione, chiaramente espressa nei mesi scorsi e sempre contraria a quanto affermato dal Comune di Pomezia? La partita è davvero tutta da giocare, speriamo solo che a perdere non siano i cittadini incolpevoli.

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