Sono passati esattamente sei anni da quel maledetto 20 luglio 2017. Un giorno triste per tutti gli amanti del rock e della musica in generale. Chester Bennington, uno dei più grandi cantanti di sempre, è stato trovato morto a Palos verdes Estates, in California. Con la sua band, i Linkin Park, ha davvero segnato un’epoca e il suo ricordo è ancora indelebile nel cuore di tutti.
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“Morto Chester Bennington”, il lancio d’agenzia che nessuno avrebbe mai voluto leggere
20 luglio 2017. E’ sera in Italia. Fa caldo un po’ ovunque e la giornata sembra finire senza notizie rilevanti. Poi, improvvisamente, un lancio d’agenzia: “Morto Chester Bennington, leader dei Linkin Park”. Qualcuno pensa a uno scherzo di cattivo gusto. E invece, purtroppo, è vero. Il corpo senza vita di uno dei più grandi artisti di sempre è stato trovato senza vita a Palos verdes Estates, in California. I social network si riempiono di messaggi di fan: dolore, incredulità, sgomento. In molti condividono le canzoni che hanno fatto la fortuna del gruppo: da “In The End” a “Numb”, da “Faint” a “Somewhere I Belong”, solo per citarne alcune. Ed è bello vedere come anche i più giovani conoscano i Linkin Park e sanno chi sia Chester Bennington. Sugli adulti, invece, ci sarebbe da spendere due parole in più ma non mi pare il caso.
Chester ci ha lasciati, ma la sua musica resta e resterà per sempre
A distanza di sei anni, il ricordo di Chester Bennington è ancora presente, incancellabile, indelebile nel cuore di chi ama la musica. La sua voce unica nel suo genere, le sue stravaganze, il suo essere sempre un personaggio fuori dagli schemi. Ma d’altronde, tutti i più grandi artisti hanno un qualcosa di “speciale”. E Chester era speciale, davvero speciale. Il suo vuoto è incolmabile, ma il ricordo no, non lo sarà mai. Perché le persone se ne vanno, ma la musica resta.