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SCUOLE A POMEZIA: I GENITORI PROTESTANO ANCHE PER I TAGLI AI TRASPORTI SCOLASTICI

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Scuola sempre al centro del mirino, a Pomezia. Insieme alla questione “menù con o senza dolcetto” (o merendina o come la si voglia chiamare), arriva anche la protesta per la riorganizzazione del trasporto scolastico, con molti genitori infuriati con l’Amministrazione per il drastico taglio dei percorsi effettuati dai pullmini. Per risparmiare denaro, il Comune ha deciso che i bambini verranno accompagnati fino alla scuola più vicina e non a quella frequentata fino a quel momento, scelta magari per motivi di lavoro o per vicinanza con l’abitazione di parenti disponibili a fare da baby sitter nel pomeriggio. “Il servizio è strutturato in modo da garantire il trasporto degli alunni verso la scuola più vicina alla loro abitazione in base alla zonizzazione del territorio comunale predisposta dall’Ufficio tecnico – hanno spiegato dal Comune – Ad esempio il quartiere di Campo Ascolano ricade, per maggiore prossimità e semplicità nei collegamenti, nel bacino di utenza dell’Istituto Comprensivo Pestalozzi, per cui il servizio non verrà effettuato verso istituti scolastici diversi. La regolamentazione del trasporto scolastico su zone e bacini di utenza, già adottata con successo in molti Enti Locali, risponde adeguatamente alle esigenze di ottimizzazione del servizio, della riduzione del chilometraggio dei percorsi e del tempo di trasporto per gli studenti”. Ma la motivazione non ha sedato la rabbia di alcuni genitori, che lamentano innanzi tutto la scarsa informazione in merito al provvedimento, diffuso solo tramite internet. La rivoluzione nei trasporti, infatti, è da ricollegarsi ad una delibera di indirizzo approvata il 19 dicembre 2013, quindi prima dell’apertura delle iscrizioni al nuovo anno scolastico. “Se avessimo saputo prima della novità – protestano i genitori – avremmo magari fatto scelte diverse, iscrivendo i nostri figli ad una scuola diversa, invece che a quella frequentata fino a quel momento, anche se questo comporta conseguenti problemi di ambientamento per il bambino. Molti genitori hanno scelto scuole appena più lontane, ma dalla parte opposta al punto dove ora il pullmino lascerebbe il loro figlio, perché magari si trovano vicino a casa dei nonni, che se ne occupano nel pomeriggio, o del proprio lavoro, ma non sempre gli orari coincidono, quindi il servizio di scuolabus era fondamentale. Adesso ogni famiglia coinvolta deve trovare una soluzione non proprio semplice per risolvere il problema”. Problema sentito soprattutto dagli abitanti di Campo Ascolano. “Noi siamo distanti da tutto – commentano i genitori – quindi Pomezia o Torvaianica centro era la stessa cosa. Chi ha iscritto il proprio figlio a Pomezia adesso si trova in una situazione davvero complicata, perché nessun servizio di scuolabus lo porterà a destinazione”. “Consapevoli di quanto sia importante la collaborazione tra Comune, Istituti Scolastici e genitori, al fine di garantire l’efficienza e la qualità del servizio – hanno fatto sapere dal Comune di Pomezia lo scorso 12 maggio – l’Amministrazione sta pianificando una riunione con i dirigenti scolastici per definire le migliori strategie con le quali affrontare il periodo di transizione verso la nuova modalità di trasporto, ed una serie di incontri informativi con gli utenti”. Ma ad oggi i genitori non hanno ancora avuto alcuna notizia in merito. “Non ci risulta che la riunione ci sia stata, ma anche se così fosse, a noi non hanno detto nulla. Speriamo che questa volta la comunicazione non sia riservata solo agli amanti del web ma a tutti i cittadini, con locandine affisse fuori dalle scuole o con avvisi fatti scrivere sul diario. Saremo antichi, ma secondo noi è discriminante legare le informazioni solo alla via telematica”.

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