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SCUOLABUS, NUOVA ACCUSA DAI GENITORI DI ARDEA

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Trasporto scolastico di nuovo sotto accusa. Questa volta a fare notizia è un bambino disabile, che, a causa di una brusca frenata effettuata dall’autista dello scuolabus per non tamponare l’autovettura che lo precedeva, è andato a sbattere contro il sedile davanti, riportando una tumefazione al volto. Nonostante l’accaduto, il servizio non è stato interrotto per chiamare il 118 e far controllare il piccolo, che è stato consegnato alla nonna come nulla fosse. Poche ore dopo, al suo rientro, la mamma del bambino si è accorta dei segni che aveva sul volto e lo ha portato in ospedale. Giustamente arrabbiata per quanto accaduto, la giovane donna si è poi recata dal dirigente del settore trasporti per riferire del mancato soccorso, ricevendo come risposta la richiesta di una relazione con allegato il certificato di pronto soccorso, atto indispensabile per poter chiedere spiegazioni all’autista, all’accompagnatrice ed ovviamente alla società che gestisce l’appalto. Il servizio di  trasporto scolastico ha più volte sollevato i reclami dei genitori, che lamentano di aver visto spesso i mezzi viaggiare a velocità non consona ad un mezzo che trasporta bambini. Tra i genitori che hanno inoltrato le segnalazioni risulta essere molto attiva la segretaria sezionale del Prc Barbara Tamanti, che nel passato ha inviato ai giornali locali diversi articoli, dai titoli molto esplicativi, come “Il servizio è incompatibile con le esigenze scolastiche”; “Preoccupazione per i bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni. Sul caso indagano i carabinieri di Ardea” o “Uno scuola bus si scontra contro un auto. Fortunatamente nessun ferito”. E’ poi capitato anche che qualche bambino venisse dimenticato sullo scuolabus, o che i bimbi tornassero a casa dopo ore a causa di percorsi errati. Il problema degli scuolabus è poco o nulla monitorato dai tutori dell’ordine e dai politici: ancora non è chiaro il modo con cui vengono assunti gli assistenti dei pulmini e quali titoli devono avere per un lavoro così delicato e di alta responsabilità, e quanti operano nel settore. L’episodio portato a conoscenza dalla mamma del bambino disabile fornisce ora l’opportunità di un maggiore controllo, che speriamo non venga sprecata.

Luigi Centore

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