Le testimonianze raccolte sul posto, del rappresentante di un’associazione locale e di semplici cittadini, confermerebbero la denuncia ricevuta.
“Ho visto gli operai portare via il bagno chimico e la baracca dove si riunivano – afferma Lucio Martelli, esponente del Circolo Culturale Senso Civico – non vedo operai da due mesi, sicuramente è successo qualcosa”.
“Dopo aver cominciato a fare gli scavi, un paio di mesi fa c’è stata un’interruzione. Sono andati via tutti, sono spariti”, dichiara perplesso un altro cittadino.
Dal canto suo l’amministrazione pometina fa sapere che non esiste alcuno stop imprevisto, nulla di irregolare. Le temporanee interruzioni dell’opera, secondo l’ente di Piazza Indipendenza, sono dovute ai tempi tecnici necessari per far consolidare le colate di cemento delle fondamenta, ricordando, inoltre, che la progressione di un cantiere è cadenzata anche dalle condizioni meteorologiche e dalle piogge.
Inoltre, per l’avanzamento dei lavori si attende il parere del Genio Civile, chiamato ad esprimersi positivamente o meno, sull’ampliamento della palestra.
I residenti da noi intervistati ipotizzano, però, forse per mancanza di comunicazione, che il fermo sia dovuto alla mancata erogazione dei finanziamenti da parte della Regione Lazio alla società appaltatrice.
“Voci dicono che i lavori sono fermi per il mancato pagamento degli emolumenti da parte della regione Lazio alla ditta vincitrice dell’appalto – sostiene il lettore che ha chiesto l’interessamento della stampa – Io ho contattato la regione Lazio, dove mi ha risposto un funzionario, dicendomi di attendere per avere una risposta in merito”. Il dubbio dei cittadini si trasforma in rabbia soprattutto quando, inevitabilmente, parlando di Regione Lazio ci si ricollega agli scandali che di giorno in giorno assumono contorni sempre più grotteschi.
“A Fiorito e tutti quelli che hanno ‘mangiato’ in Regione – afferma Martelli – dico di mettersi una mano sulla coscienza perché questa scuola è fondamentale: un quartiere di 1800 persone ha bisogno di un servizio di istruzione adeguato; tanta gente è costretta infatti a portare i propri figli negli istituti di Pomezia”.
“I ragazzi di Santa Palomba – conclude il rappresentante del Circolo Culturale Senso Civico – devono avere l’opportunità di frequentare le medie recandosi in un istituto a due passi da casa”.
La speranza dei cittadini, stufi di sentirsi dimenticati dalle istituzioni regionali, provinciali e comunali, è potere iscrivere i propri bambini già dal prossimo anno nel nuovo edificio scolastico. Il completamento dell’opera per molti residenti rappresenterebbe un forte messaggio positivo da parte dell’amministrazione pometina.
Alessandro Introcaso
