Da progetto architettonico innovativo a grattacapo per il Comune di Anagni, nel frusinate. L’istituto San Marco, realizzato dall’archistar Massimiliano Fuksas, da oltre 40 anni è al centro di una vicenda giudiziaria: tiro alla fune tra il noto professionista e le amministrazioni comunali che giunge ora al termine con la sentenza della Corte di Cassazione. Fuksas sarà costretto a rimborsare il Comune per una somma di 415mila euro.
Tiro alla fune tra Comune e Fuksas sull’Istituto San Marco
Il contenzioso inizia negli anni ’80, quando l’archistar viene incaricato dal Comune di Anagni di realizzare un istituto superiore a pochi passi dal Centro storico di Anagni, in un momento di crescita demografica e quindi anche di iscrizioni scolastiche.
Rispetto al progetto originario della scuola realizzato da Fuksas, però, il terreno di Anagni identificato per la costruzione sembra non idoneo alla struttura. Per questo motivo, dall’inizio lavori, il Comune è costretto a integrare le fondamenta, con interventi che vanno a pesare ovviamente sui costi iniziali indicati dal preventivo. Dopo anni di rallentamenti e completata la scuola, il Comune di Anagni si è perciò rivolto all’architetto incaricato di seguire i lavori per chiedere di compensare i costi non previsti inizialmente dal suo progetto.
La versione di Fuksas: errore dovuto ai periti contattati dal Comune
Secondo Massimiliano Fuksas, direttore dei lavori all’istituto San Marco, le responsabilità però sarebbero da additare ai tecnici e periti contattati dal Comune di Anagni. In particolare dal geologo, che non avrebbe considerato la natura del terreno dove sarebbe sorto l’istituto superiore. A sancire la fine di questa vicenda, però, è intervenuta la Corte di Cassazione, che impone a Fuksas una somma di 415 mila euro come costi aggiuntivi da risarcire al Comune.