Tra tutti i dati che riguardano la scuola italiana ce n’è uno di cui non parla mai nessuno. E che darebbe la misura della qualità dell’istruzione dei giovani del Paese. C’è un piccolo esercito di studenti delle scuole superiori e dei licei che a giugno sono stati promossi, ma con riserva. Si sono portati dietro uno o più debiti formativi da colmare entro la ripresa delle lezioni.
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In aumento gli studenti richiamati
Aumentano gli studenti richiamati. Sono i ragazzi che non hanno brillato nell’esame di recupero e che dovranno quindi ripetere l’anno. Si viaggia ad una media di circa cinque casi a istituto, senza distinzione sulla natura della scuola. Licei, tecnico professionali, non fa differenza fanno sapere i dirigenti scolastici. Si può però individuare il fattore legato all’età più critica. Secondo Il Messaggero la maggior parte dei rimandati sono i giovanissimi del primo e del secondo anno. Ciò fa pensare, rispetto al fatto che si tratta dell’inizio di una carriera scolastica, che riguardi scelte sbagliate. La presidente dell’associazione nazionale presidi del Lazio, sottolinea che: “C’è molto da lavorare. Perché il rimandato che poi viene bocciato o non ha preso con serietà questo recupero oppure, cosa molto più probabile, è che ci sono carenze così gravi e strutturali che in due mesi non si riescono a colmare“. La preside è anche dirigente del liceo scientifico Newton di Roma. Nella sua scuola i rimandato sono stati più di sei. Un dato che, isolato dal contesto, può essere fisiologico. Il problema è che se rapportato al numero dei rimandati non è accettabile. Dalla Capitale alla sua provincia ci sono casi dove tendenzialmente su tre rimandati uno si è fermato. È così che leggendo i numeri, si può fare una migliore analisi rispetto alla percentuale di abbandono scolastico.