Oggi, venerdì 3 marzo 2023, è un giorno di protesta, non solamente a Roma. Si tratta di una mobilitazione globale. Numerose le rivendicazioni, le soluzioni e le problematiche che i rappresentati del movimento fondato da Greta Thunberg sottopongono ai politici e alla classe dirigente tutta. Soprattutto oggi, con una movimentazione globale per il clima che vedrà le principali piazze del mondo riempirsi.
Sciopero Fridays for Future: le ragioni della protesta
Ma il clima non è l’unico tema, perché c’è anche la guerra, la quale, oltre alle gravi conseguenza umane, ne ha anche di energetiche, climatiche e ambientali, inevitabilmente. L’analisi del conflitto che dura da oltre un anno si concentra sulle sue drammatiche conseguenze: ”Le città diventano sempre più invivibili, con temperature estreme e stili di vita non consoni a una vita basata sul benessere personale e collettivo. Nei mesi successivi alla guerra, le grandi compagnie del fossile hanno innalzato alle stelle i loro ricavi a causa della guerra e del rincaro dei prezzi”, queste le parole dei rappresentanti di Fridays for Future, i quali sostengono di non sentirsi adeguatamente rappresentati da una classe dirigente e da politici che decidono di ignorare completamente un problema ormai impellente, irrinunciabile, a breve irreversibile.
Le sfide sociali, economiche e ambientali di oggi
Il pensiero portante dei manifestanti è che per risolvere le sfide sociali, economiche e ambientali che affrontiamo oggi, si dovrebbe ripensare lo status quo di ogni Paese, i suoi meccanismi di produzione e dispendio energetico, oltre che lo stile di vita di ognuno di noi, per garantire a chi verrà dopo di noi una speranza di vita in un mondo che non sia peggiore di quello che abbiamo trovato. Una rivoluzione verso un nuovo modo di pensare e impegnarsi attivamente nell’innovazione dei sistemi diffusi per compiere progressi reali verso un mondo più sano e più prospero. Nel comunicato ufficiale che annunciava la protesta globale, gli attivisti avevano scritto: ”Possiamo ridirezionare le risorse per assicurare alle persone una vita più dignitosa, un’esistenza serena e appagante, piena di stimoli, di sogni e di speranze. Portiamo avanti le nostre rivendicazioni, che sono la nostra energia che sempre si rinnovano”. Inoltre, come anticipato, cuore della protesta saranno anche le aziende fossili, dei loro profitti destinati a ”ingrassare” le tasche degli azionisti.
Decarbonizzazione e CERS tra gli obiettivi
E ancora, Fridays for Future pone la sua lente anche sulle CERS (comunità energetiche rinnovabili solidali) che vengono pubblicamente finanziate attraverso i Comuni, ma che sono a gestione cittadina, mediante associazioni o cooperative, che potrebbero comportare molteplici benefici se ben spronate e sostenute. Parallelamente, però, anche la decarbonizzazione deve restare il pilastro della crescita e della ripresa post-Covid, chiedono gli organizzatori dello sciopero, punto fondamentale anche del progressivo dell’efficienza energetica dei Paesi. ”Per sbloccare il processo di efficientamento e l’impiego delle risorse da recovery fund, sono prioritari i segmenti dell’edilizia scolastica e dell’edilizia residenziale pubblica, le case popolari. Il patrimonio edilizio è il maggiore consumatore unico di energia in Italia, con il 45% del consumo di energia finale e il 39% delle emissioni di gas a effetto serra”.
(Foto in copertina da archivio)