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SANTA PALOMBA – ROMA 2, UN QUARTIERE COMPLETAMENTE A SECCO

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Nello stesso giorno in cui il Comune di Pomezia rende noti i risultati delle analisi effettuate dall’Arpa Lazio sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano, che risulta essere conforme ai parametri di legge e quindi perfettamente salubre, un intero quartiere, che già soffre della mancanza di acqua potabile, è completamente a secco, in quanto proprio oggi l’Enel ha staccato, causa morosità, il flusso di corrente utilizzata dalle pompe che alimentano i pozzi che portano l’acqua – non potabile – fino agli appartamenti. Si tratta di S. Palomba – Roma 2, dove le 850 famiglie residenti da stamattina si ritrovano con i rubinetti completamente a secco, con tutti i problemi che ne derivano. “E’ vero che si tratta di una questione privata e non pubblica – ha spiegato Massimo Stefani, uno dei condomini – in quanto l’Enel ha staccato la fornitura di corrente a causa di una fattura, che dovrebbe ammontare a circa 9 mila euro, non pagata, ma le conseguenze sono davvero drammatiche: anziani e bambini sono quelli che ne soffrono di più. Non si può andare in bagno, non ci si può lavare. Da questa mattina io ho comprato 18 bottiglie di acqua minerale e sono andato alle fontane pubbliche per riempiere alcune taniche d’acqua, ma sono già terminate. Non sappiamo come fare, anche perché non si sa quanto tempo andrà avanti questa storia”. Le fatture relative all’acqua, all’interno del consorzio, sono gestite in maniera centralizzata per tutte le palazzine, attraverso un’utenza dedicata. I condomini devono versare le quote di competenza al proprio amministratore di condominio, che a sua volta gira gli importi all’amministratore giudiziario, il quale, una volta raccolte le spettanze di ogni singola palazzina, paga le fatture. Ma pare che molti condomini, specialmente quelli in affitto, non versino queste quote, facendo creare degli ammanchi che impediscono il regolare pagamento delle bollette. Non è la prima volta che l’Enel interrompe la fornitura per morosità. “Ma questa volta, forse perché siamo in estate ed il caldo quasi impone un maggior consumo di acqua, stiamo soffrendo ancora di più di questa situazione, di certo non voluta da chi paga regolarmente le proprie quote. Se solo le promesse del passato fossero state mantenute, adesso avremmo dovuto avere l’acqua diretta e potabile, e non quella del pozzo, nei nostri rubinetti almeno da dieci mesi. Ognuno si pagherebbe le proprie fatture e questo tipo di problemi non esisterebbero più”. Da questa mattina sono stati tantissimi i cittadini che hanno chiamato sia la segreteria del sindaco che l’ufficio lavori pubblici, ma dal Comune, trattandosi di un problema di natura privata, non possono intervenire per il ripristino della corrente, che potrà essere ricollegata solo quando la situazione debitoria verrà sanata dal Consorzio.

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