L’allocazione dei finanziamenti nella sanità del Lazio sta sollevando nuove preoccupazioni, con il 78,3% dei fondi destinati alle cliniche private. Nonostante gli sforzi delle autorità regionali di smentire una presunta preponderanza del settore privato, i dati del 2022 dipingono un quadro in cui solo la terapia intensiva neonatale ha visto 15,9 milioni di euro assegnati a cinque strutture private, contro i 4,3 milioni destinate a quelle pubbliche.
I finanziamenti della Regione Lazio verso la sanità
Una delle aree critiche è rappresentata dai pronto soccorso, dove oltre il 31% dei 248 milioni destinati è finito nelle casse delle strutture private. In particolare, il Gemelli ha ottenuto la quota più consistente, seguito da Umberto I e San Camillo, quest’ultimo beneficiato anche di un finanziamento aggiuntivo di 40 milioni. Nel contesto delle terapie intensive, il 28,8% dei 115,2 milioni è stato indirizzato alle strutture accreditate, con il Gemelli a primeggiare tra le strutture private. Per le unità di terapia intensiva coronarica, i privati hanno ottenuto il 29,6% dei 33 milioni disponibili.
La sanità pubblica nella nostra Regione: quali fondi ha ricevuto?
Gli ospedali pubblici, come analizza l’inchiesta de La Repubblica, stanno affrontando sfide significative, con risorse che non corrispondono alle esigenze. La distribuzione dei finanziamenti sembra non essere sufficiente a coprire le necessità dei reparti d’emergenza, causando un calo del 29% delle risorse destinate a queste strutture. I dati evidenziano inoltre che ospedali pubblici come Sant’Eugenio, Belcolle, San Camillo, San Giovanni e Umberto I stanno ricevendo quote di finanziamenti notevolmente inferiori rispetto alle strutture private. Il Policlinico Casilino, un centro privato, è emerso come il principale beneficiario dei finanziamenti destinati ai pronto soccorso di primo livello.
Si riaccende il dibattito politico sui fondi alla sanità nel Lazio
Il dibattito sulla gestione dei fondi nella sanità laziale continua a tenere banco, con il settore privato che sembra avere una fetta significativa delle risorse a disposizione. Questa distribuzione diseguale potrebbe influire sul livello di servizio offerto dagli ospedali pubblici e solleva interrogativi sulla reale collaborazione tra pubblico e privato auspicata dalle autorità regionali. La trasparenza e l’equità nella distribuzione dei finanziamenti diventano quindi essenziali per garantire un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti i cittadini.