Sequestrata nella zona dei 706 ettari demaniali una vasta area adibita a discarica abusiva. L’area confina con il Comune di Aprilia. Dopo lunghe e laboriose indagini da parte del Maggiore Maria D’Alessandri, comandante della sezione ambiente della polizia municipale, ieri – per disposizione della Procura della Repubblica di Velletri – l’area è stata posta sotto sequestro. Le indagini erano iniziate oltre un anno fa a seguito di fuochi sospetti che venivano avvistati nel tardo pomeriggio e nella notte e che intossicavano l’intera aerea, in quanto nella discarica abusiva veniva bruciato di tutto, compreso il rivestimento di fili di rame di dubbia provenienza. Da lì la decisione di investigare per arrivare a scoprire i fautori di tanto disastro. A collaborare con il maggiore D’Alessandri e la sua squadra il capitano Aldo Secci: ieri gli agenti hanno visto, premiato il loro impegno e la loro professionalità da parte della Procura attraverso l’ordinanza di affissione dei sigilli all’intera area interessata dalla discarica. Arrivare ad apporre i sigilli su un’area che ormai veniva da tempo chiamata dai residenti delle zone limitrofe la “terra dei fuochi” non è stata cosa facile, per la pericolosità dell’operazione, dovendo investigare in zona impervia, dove abbondano piccoli campi rom e manufatti abusivi abitati da extracomunitari che in molti casi controllano proprio lo scarico dei rifiuti, spesso anche tossici e nocivi come l’amianto. L’area sequestrata era invasa da cumuli di immondizia e rifiuti ingombranti, oltre ad essere piena di volatili ed animali da cortile, posti anch’essi sotto sequestro. Nelle vicinanze della discarica è tutt’ora sequestrato un campo abusivo adibito a sfascio e deposito di auto, molte delle quali bruciate proprio a seguito degli incendi dolosi. Non è la prima volta che nella zona dei 706 ettari delle Salzare vengono sequestrate aree adibite a discariche abusive: finora è stato valutato da parte dell’ufficio tecnico comunale che per bonificare le zone contaminate occorrano circa dieci milioni di euro, una spesa che il Comune non può permettersi. Qualche anno fa, dopo che i vigili del fuoco domarono un incendio nella discarica di via Miramare, nella parte alta delle Salzare, l’amministrazione comunale per eliminare i fumi tossici spese circa centomila euro, mentre i costi della bonifica furono valutati intorno al milione di euro, bonifica mai effettuata proprio per il costo elevato. Ormai il rischio è che, a causa di tutte queste discariche abusive, si possano inquinare le falde acquifere. L’area è infatti posta al confine con la zona apriliana di Fossignano, dove vige il vincolo idrogeologico dovuto alla presenza di una rinomata sorgente di acqua minerale. Fortunatamente incendi e discariche per il momento non sembrano interessare le aree del comune limitrofo dove insiste la sorgente. Se oggi ancora non si è verificato il peggio per le falde acquifere e la salute dei cittadini lo si deve proprio all’impegno profuso dal maggiore e dalla sua squadra. A lei ed ai suoi agenti sono giunte le congratulazioni del sindaco e del comandante del corpo della polizia municipale.
Luigi Centore