SALZARE: OLTRE VENTI SEQUESTRI IMMOBILIARI
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Sono oltre venti i sequestri giudiziari emessi in questi giorni dalla sezione abusivismo edilizio della polizia municipale, che ha anche inoltrato all’autorità Giudiziaria diverse comunicazioni per difformità al progetto o per piccoli abusi. Con una nota emessa oggi la Polizia municipale ha fatto sapere che nella zona dei settecento ettari di terreno gravato da usi civici delle Salzare è stato posto sotto sequestro un lotto di circa 1.300 metri quadri, sul quale erano state realizzate in cemento armato buona parte delle fondamenta per edificare un’abitazione di circa 250,00 metri quadri. Sequestrati anche un container e un locale, attualmente abitato dall’occupatore del terreno. Non essendo possibile la compravendita regolare dei terreni sui quali grava l’uso civico demaniale, questi vengono passati da occupante ad occupante senza alcun rogito. Gli agenti della municipale hanno deferito gli occupanti del terreno non solo per abusivismo edilizio, ma anche per aver altre cinque contestazioni: violazione uso civico demaniale, violazione legge Galasso per abuso edilizio entro i 150,00 dal fiume Incastro, mancato rispetto vincolo stradale, violazione della legge sul cemento armato, violazione vincolo archeologico. Oltre a questo, è stato anche contestato il danno ambientale per aver sbancato una collina. La zona dei settecento ettari demaniali resta una spina nel fianco delle forze di polizia, ma soprattutto dell’amministrazione comunale, che non riesce a venirne a capo. Ormai non passa giorno senza sequestri di fabbricati, dal momento che è diffusissima l’edilizia “spontanea”, sempre fiorente, malgrado l’impegno profuso dalla polizia municipale, specialmente da quando sono stati sospesi gli abbattimenti dei manufatti abusivi. Ad edificare in quel territorio adesso ci sono addirittura gruppi di nomadi, i cui insediamenti creano non pochi problemi alla collettività. Ormai la zona è divenuta una discarica a cielo aperto di ogni tipo di materiale, anche tossico o inquinante. Una zona senza rete fognante, senza acqua potabile, senza strade, senza alcun servizio, ma soprattutto senza alcun interesse da parte dei politici a volerla regolarizzare, viste le recenti commissioni consiliari andate deserte.