Abiti usati abbandonati all’Isola Sacra, i residenti: “Territorio da tempo in balia dei rovistatori dei cassonetti”
Episodi di grave degrado nel quadrante dell’Isola Sacra, frazione cittadina all’interno del Comune di Fiumicino. I residenti hanno immortalato la situazione dei contenitori degli abiti usati, coi vestiti che purtroppo non sembrano aiutare le persone con difficoltà socio-economiche. Nonostante lo sforzo degli enti che gestiscono quest’importante servizio, più cittadini avrebbero immortalato soggetti forzare i contenitori per raccogliere gli abiti e poi riversarli puntualmente sul manto stradale.
Vandalizzati i contenitori degli abiti usati all’Isola Sacra
Una situazione che ormai va avanti da anni, ma dove nessuno sembra capace di risolvere la problematica e tutelare l’interesse dei più fragili. Secondo le testimonianze dei residenti, più di qualche soggetto si divertirebbe a forzare questi contenitori presenti all’Isola Sacra e nel resto del territorio di Fiumicino, riversando i vestiti a terra e sottraendoli al progetto di carità per cui vengono raccolti. Una situazione che, oltre a creare degrado nella zona, alimenterebbe un racket attorno agli abiti usati “trafugati”.
I racconti dei residenti
La situazione sarebbe conosciuta da almeno due anni all’Isola Sacra, con la vandalizzazione dei contenitori dei vestiti che avverrebbe per mano di alcuni nomadi noti nella zona. I soggetti, dopo aver forzato le strutture in acciaio, riverserebbero centinaia di capi d’abbigliamento vecchi sul manto stradale, scegliendo poi quelli ridotti in condizioni migliori. Individuati questi abiti, i rom li porterebbero via in furgoncini e darebbero inizio al sistema dietro il racket degli abiti usati.
Dove finiscono gli abiti sottratti?
Non solo lasciano in strada centinaia di abiti tra pantaloni, magliette o cappotti. I migliori vestiti vengono prelevati dai nomadi e poi portati all’interno dei “mercatini delle pulci”, organizzati soprattutto all’interno di numerose aree di Roma: Ostia, Ostiense, la Palmiro Togliatti. Abiti di dubbia provenienza che arricchiscono chi porta avanti un racket illegale, danneggiando inevitabilmente una missione di carità per le persone più bisognose.