Nei giorni più duri dell’anticiclone africano, spunta un’altra criticità per chi si sposta a Roma sui mezzi pubblici. Peraltro, viene da chiedersi come mai la cosa non si potesse prevedere. I tram della flotta Atac sono vecchi, rumorosi, lenti e impongono ai passeggeri un vero e proprio calvario all’insegna della spossatezza. E ovviamente, sono roventi in questi giorni. Insomma, sembrerebbero molto simili a dei carri bestiame. Così i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Fna hanno chiesto all’Atac di mandare in pensione una ventina di tram Stanga. L’azienda ha respinto la richiesta, ma avrebbe promesso alcuni incontri informali per trovare delle soluzioni. Al vaglio ci sarebbero le proposte sui ventilatori a bordo e distributori di acqua minerale presso i capolinea. Ma sembrerebbe solo una mossa per guadagnare tempo. Va da sé che, con il solito balletto degli incontri e delle tavole rotonde, la sintesi si potrà trovare solo quando il caldo torrido si sarà placato.
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Ricci, Cisl: “Gli Stanga risalgono agli anni ’40”
Dice a Il Messaggero Roberto Ricci, segretario generale Fit Cisl del Lazio: “Gli Stanga sono stati costruiti alla fine degli anni Quaranta e, vecchi come sono, non sono dotati di aria condizionata. Di conseguenza, sta diventando impossibile per i tramvieri guidarli e per i passeggeri salirci. Abbiamo allora chiesto di sospenderne la circolazione, sostituendoli con le navette, oppure, se proprio è necessario, di utilizzarli soltanto nelle ore mattutine o in serata. C’è stato risposto che non è possibile e, a livello informale, ci hanno annunciato che si sta studiando la possibilità di installare dei ventilatori. Ventilatori! E dove li comprano, su internet?“. Ad ogni modo lunedì è previsto un incontro tra Atac e le Rsu per elaborare delle soluzioni. Scartata l’ipotesi pensionamento va per la maggiore la proposta dei ventilatori a bordo, considerato che i condizionatori sarebbero troppo onerosi per vetture così obsolete. L’azienda ha chiarito che fermare gli Stanga sarebbe impossibile in quanto costituiscono un terzo della flotta tramviaria. Per tenere in piedi il servizio devono continuare a circolare.
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Criticità anche sul fronte filobus
Sulla Prenestina ci sono criticità anche sul fronte dei filobus. Mezzi peraltro che sono rimasti fermi per due anni, dal 2020 al 2022. Le sigle denunciano che presso la rimessa di Montesacro, almeno 18 mezzi rimangono inutilizzati ogni giorno. Dice ancora Ricci: “In teoria la metà sarebbe funzionante, mentre gli altri o sono guasti oppure perché sono stati inviati in officine esterne. Ma vengono messi in circolazione con parsimonia perché mancano gli addetti alle manutenzioni in questo sito: ci sono cinque operai, ne servirebbero il doppio. Di conseguenza, non possiamo usare queste vetture che non inquinano e caricano il doppio dei passeggeri rispetto ai bus“. Si tratta, visto il quadro, di uno spreco impressionante di risorse. Nel frattempo i sindacati hanno annunciato una giornata di sciopero per lunedì dalle 8.30 alle 12.30 al fine di solidarizzare con i lavoratori di via Candoni, spesso vittime di aggressioni del vicino campo nomadi.