La città di Roma ha purtroppo un primato che sembra inestirpabile: l’Urbe infatti si conferma ancora una volta tra le città peggiori per quanto riguarda la congestione stradale. Il dato proviene direttamente da Inrix 2022 global traffic scorecard, che ha stimato 107 ore mediamente perse procapite dagli automobilisti della Città Eterna, posizionandola al sesto posto in Europa e al tredicesimo nel mondo tra le metropoli in cui si passa più tempo ristretti dentro le coercizioni del traffico. Utenti del traffico completamente imbottigliati e chiusi all’interno del traffico, con movimenti lenti, sto continui e tanto stress tra un clacson e l’altro. Non si supera quasi mai la terza marcia, continuamente tra la prima e la seconda, fino ad arrivare stremati alla meta stabilita.
Tragico incidente a Roma, si schianta contro un palo: morto un uomo
Roma imbottigliata nel traffico: 107 ore perse ogni anno
Il dato non è una novità, ed è stato ottenuto per mezzo dell’analisi dei dati di velocità dei flussi veicolari, ripartiti ovviamente per categorie di viabilità. Nelle strade prese in considerazione dallo studio, è stato valutato il grado d’impatto – il pendolarismo calcolato sulla popolazione e il ritardo medio degli utenti, e di conseguenza le ore perse nel traffico tra una meta e l’altra dentro la città. E così, in termini assoluti, Roma conferma ancora una volta il dato del 2021 (107 ore perse), con una crescita di circa il 36% rispetto al periodo covid del 2020 – all’epoca le ore perse erano, invece, 66, ma si capisce bene anche la ragione. Ad ogni modo, il trend spalmato sugli anni, analizzato anche dalla ricerca sulla Qualità della vita dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali, mostra un lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti al Covid, quindi prima del 2020, quando le ore perse erano 254, mentre nel 2019 erano 165.
La classifica delle città con maggiore densità di traffico
In queso modo, però, la Capitale fa meglio di Londra (156 ore), Parigi (134), Palermo (121 ore) e persino di Bogotà (122 ore), ma resta dietro Bruxelles (98), Los Angeles (95) e Istanbul (89). Rimanendo Europa, Roma è ben lontana dalla più virtuose Torino (86 ore), Berlino (71 ore) e Varsavia (64 ore). “Nonostante l’aumento dei prezzi dell’energia e del petrolio, la guerra e la pressione inflazionistica generale, le ore perse in Europa sono rimaste in gran parte le stesse o sono addirittura sono aumentate in alcune aree urbane e paesi”, riporta sempre Inrix nel suo resoconto finale.