Roma. Ne avevamo parlato qualche giorno fa, raccontando di come l’opera esposta in pubblico dell’artista Jago fosse stata continuamente bersagliata e presa di mira dai vandali al punto da costringere la Polizia Locale a rimuoverla da Ponte Sant’Angelo. L’artista, di per sé, ci era rimasto malissimo, anche perché l’obiettivo era di venderla – dopo un periodo di esposizione al pubblico – e con il ricavato aiutare le associazioni.
Rimossa la statua da Ponte Sant’Angelo
Troppo gli sfregi, la statua dal potente valore simbolico non era più la stessa. I vandali, però, non avevano considerato un dettaglio importante: in quella zona nel cuore pulsante della Capitale le telecamere di video-sorveglianza non mancano. Di fatto, sono stati immortalati dai video e per questo ”beccati” proprio nelle ultime ore.
Il video dello sfregio: 7 vandali
La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha consegnato alla Polizia Locale di Roma Capitale i video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso gli autori del danneggiamento, avvenuto nella notte del 5 ottobre scorso, della scultura dell’artista Jago che si trovava su Ponte Sant’Angelo.
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Come hanno agito
I dispositivi di monitoraggio sono posti a un’estremità del ponte ed hanno ripreso sette persone che intorno all’una di notte si avvicinano con fare sospetto all’opera adagiata al suolo. Successivamente, seguendo il video, due di loro, accompagnati dal resto del gruppo, la spostano verso Lungotevere Castello. Dopo aver compiuto il gesto, i sette si sono allontanati di corsa dirigendosi verso Piazza Ponte Sant’Angelo/Lungotevere Tor di Nona.Va da sé che le immagini potranno ora essere usate dagli inquirenti per risalire all’identità degli autori dell’atto vandalico.
“Ho informato l’autore della scultura del fatto che le riprese sono state consegnate alla Polizia Locale di Roma Capitale e che potranno aiutare nelle indagini – ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – Jago mi ha espresso la sua soddisfazione. Auspico che i responsabili del danneggiamento siano identificati e assicurati alla giustizia.”
L’opera di Jago
La scultura in marmo, denominata “Sono pronto al flagello”, era stata collocata dallo scorso agosto su ponte Sant’Angelo dove doveva rimanere fino al 5 novembre. Alla fine dell’esposizione, l’intenzione dell’artista era quella di metterla all’asta e devolvere il ricavato a Sos Mediterranee.
Foto in copertina di @saldrug on Instagram