Roma. Ancora un caso di sessismo a scuola. E, ancora una volta, proviene direttamente dai professori che criticano in modo spudorato l’abbigliamento delle studentesse barricandosi dentro un moralismo che è in realtà patriarcato residuale inespresso e mai lavato via. Anche in questo caso, l’abbigliamento della ragazza è stato definito ”inappropriato”.
L’offesa della prof di Genova sulla vicenda
L’offesa, quella vera, arriva però sui social, dove una professoressa ha insultato una ragazza lasciando un commento su Facebook piuttosto esplicito, e definirlo poco elegante sarebbe davvero un complimento ingiustificato.
Piuttosto diciamo che è stata un’affermazione di pessimo gusto, un’offesa di quelle che mai dovrebbero provenire da adulti che hanno il dovere di dare l’esempio o addirittura di insegnare qualcosa della vita ai giovani.
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Maschilismo retrogrado
La professoressa si è espressa dicendo: “Questa zoccoletta avrà quello che si merita non appena troverà un superiore nella vita lavorativa.”
Non solo l’offesa, ma lo specchio di una precisa mentalità, impossibile da sradicare alle volte.
Quella per cui un superiore (maschio?) sarebbe l’unico in grado di calmierare il presunto atteggiamento spudorato della ragazza. In che modo? Cosa intende per quello che si merita? Questo vorremmo chiederle.
Il commento su Facebook sulla vicenda Albertelli
A scrivere queste parole è stata una docente di Genova dopo essere venuta a conoscenza di una vicenda che si è svolta a Roma qualche giorno fa, all’interno del liceo classico Pilo Albertelli.
Tutto è cominciato, come riporta oggi la testata Repubblica, dal post di un’altra insegnante della scuola: “Una docente, non io, fa notare a un’alunna che non ha un abbigliamento adeguato, anche in base al regolamento.
L’alunna, come se rispondesse a una bambina, risponde: “E chi lo dice? Come si permette? Vogliamo andare a continuare dal preside?” Vanno tutti in presidenza, ma poi la storia si conclude tutto con un nulla di fatto.
Il cambiamento viene dalle nuove generazioni
Ed ecco che, proprio sotto al post pubblicato per spiegare la vicenda, arriva il commento della docente incriminata, una professoressa di Genova che si sentiva in diritto di dire la sua senza mezzi termini: “zoccoletta”, così ha apostrofato la studentessa.
Comportamento maschilista, retrogrado, soprattutto in considerazione del fatto che sia da una donna a provenire il commento. Di certo, un commento del genere non è una cosa normale da tollerare. L’ennesima dimostrazione che il cambiamento, quello vero, radicale, viene sempre dalle nuove generazioni, mai da quelle vecchie che si limitano solamente a fare un nostalgico e inutile attrito.