Un anno di carcere. Questo gli è costato vessare una coppia di anziani, suoi vicini di casa. Un 53enne romano, residente alla Magliana, avrebbe costretto per nove anni i suoi vicini di casa, con le sue condotte, a trasferirsi e svendere casa. I coniugi sarebbero stati ‘rei’ di aver segnalato alle autorità sanitarie il terrazzo del dirimpettaio. Qui, pare, cani e gatti venivano lasciati a loro stessi, tra escrementi e cibi maleodoranti.
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Una escalation; dalla colla nella serratura alle minaccio a mano armata
Così, una settimana fa, il 53enne è stato condannato a un anno di reclusione per stalking. È una vicenda fatta per lo più da una escalation di atti persecutori. La colla nella serratura, lo zerbino incendiato. Poi, col passare del tempo, l’uomo si sarebbe incattivito sempre di più, fino a lasciare chiare minacce scritte sui muri, o facendosi trovare armato di pistola o, in un caso, di un’ascia. Non aveva mai perdonato agli anziani di aver chiamato l’ufficio d’igiene nel lontano 2007, a causa delle condizioni in cui versava il terrazzo da lui gestito. Nella storia raccontata da Il Messaggero, a nulla sono valse le denunce iniziali. Per nove anni ha continuato a intimorire indisturbato. Anzi, le querele hanno sortito solo l’effetto di aizzarlo ancora di più; infatti in una occasione avrebbe bussato alla porta dei vicini, strappando all’anziano il bastone dalle mani, con il quale tentava di difendersi. Con questo avrebbe poi tentato di colpirlo, danneggiando un mobile. Alla fine la moglie, una 89enne, ha chiaramente dichiarato di essere dovuta scappare. Così i due hanno venduto la casa per paura. Un dettaglio importante, che ha permesso al giudice di condannare l’ex vicino di casa per stalking. Infatti, per questo tipo di configurazione, è necessario provare il mutamento di stile di vita a causa delle vessazioni.