Era il 23 giugno scorso quando un fatto increscioso venne commesso ai danni di un cittadino cinese di 33 anni e la sua famiglia. Era pomeriggio, la vittima si trovava nel negozio di famiglia – uno store d’elettronica posto sulla Circonvallazione Gianicolense – quando entrò un gruppo di persone tutte notoriamente senza mascherina.
Erano in 4 e quando il titolare li ha visti – mentre si trovava dentro con la moglie e dei figlioletti di 3 e 7 anni – subito gli chiese di indossare la mascherina; il gruppetto però si rifiutò, facendo nascere una discussione condita da insulti e minacce. Fortunatamente, dopo pochi minuti la comitiva si allontanò e, agli occhi della famiglia, tutto si era risolto.
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Gianicolense: minacciato e aggredito davanti la sua famiglia
Arrivato così l’orario di chiusura, l’intera famiglia ha abbassato le serrande e si è diretta in piazzale Flavio Biondo per recuperare l’auto. Una volta lì, però, il 33enne si rese conto d’aver davanti nuovamente i malviventi: erastato dunque nuovamente “affrontato” dai no mask.
La moglie della vittima immediatamente ha fatto salire in auto i figli per evitare che potesse accadergli qualcosa; nonostante ciò i malviventi, dopo aver notato la cosa, hanno iniziato a prendere a calci l’auto.
Poi sono iniziate le minacce “vere” contro il 33enne: gli hanno punto contro un taglierino e lo hanno costretto a farsi dare uno smartwatch e gli auricolari del telefono. Poi lo hanno picchiato, riportando la frattura delle ossa nasali con una prognosi di 30 giorni.
Gianicolense: le indagini e gli arresti, ne manca uno all’appello
La vicenda è stata, subito, denunciata ai Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese che, grazie ad una certosina attività di indagine, corroborata dall’escussione di testimoni e dall’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, sono riusciti a ricostruire tutte le fasi dell’efferata aggressione e a dare un nome ed un volto ai presunti colpevoli.
Ad oggi gli stessi militari hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 3 persone: un romano di 44 anni, una donna originaria della provincia di Avellino, nella Capitale senza fissa dimora, di 30 anni e un cittadino afghano di 30 anni, tutti con precedenti. Un quarto soggetto, loro complice, è attivamente ricercato.
La Procura della Repubblica di Roma, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha richiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale di Roma un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli indagati, tre dei quali sono stati associati in carcere, mentre uno, nel frattempo fuggito all’estero, è tuttora attivamente ricercato.