Si sono svolti questa mattina a Monterotondo Scalo i funerali di Enzo Teti, l’autotrasportatore rimasto ferito gravemente il pomeriggio del 1 settembre scorso, in zona Tor Bella Monaca a Roma. Dopo dieci giorni di agonia, e il coma farmacologico indotto, l’uomo è morto a seguito delle gravissime ferite riportate. Il sessantenne si era fermato per riparare un guasto al suo furgone, mentre era in compagnia del figlio. Per circostante ancora del tutto da chiarire, i freni del mezzo hanno ceduto lesionando il lavoratore alle gambe e alla colonna vertebrale.
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La ricostruzione dei fatti
All’altezza di via Amico Aspertini, zona Tor Bella Monaca, in direzione Raccordo Anulare, Enzo Teti si era accordo di un problema al suo autocarro. Ha ritenuto di poter risolvere il guasto da solo, così è sceso e si è posto sotto il mezzo alla ricerca del problema. A Canale Dieci il figlio ha spiegato: “Mi trovavo come sempre a lavorare con mio padre ed eravamo fermi in sosta per sistemare un problema al furgone, quando per cause ancora da chiarire il freno del mezzo si è disinserito quando papà era ancora sotto al veicolo e quindi, scivolando, le ruote gli hanno schiacciato le gambe”. Il ragazzo ha cercato in tutti i modi di aiutare il padre, in preda alla sofferenza: “Ho chiamato l’ambulanza ma avevo capito subito che dovevo intervenire perché non c’era tempo da perdere e quindi da solo mi sono mosso e ho disincastrato le gambe di mio padre da sotto le ruote del furgone. Poi, qualche minuto dopo, quando già era libero ma stava soffrendo ovviamente moltissimo, il personale del 118 è arrivato e lo ha caricato in ambulanza per ricoverarlo in ospedale”. Sulla vicenda indagano ancora gli agenti del Commissariato Casilino, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Bisognerà capire la vera causa del cedimento del sistema frenante del furgone.