Roma. La Sanità in Italia, lo sappiamo: croce e dolori. E il periodo del Covid non ha fatto altro che mettere in luce in modo ancor più manifesto tutte le problematiche che da sempre l’attanagliano. Prima fra tutte la mancanza di medici, ma anche di strutture in condizioni performanti.
Gli ospedali di Roma e il futuro della medicina
La cronaca locale, soprattutto, è piena di tali accuse. Ma è anche sbagliato entrare nel funnel della critica a tutti i costi, soprattutto quando ci sono esempi eccellenti di strutture all’avanguardia che possono gettare un qualche barlume di speranza per i cittadini e per il futuro del nostro Paese. Molti di questi esempi, poi, si trovano proprio nella città di Roma. Esiste davvero un settore ”buono” e all’avanguardia della sanità romana, con strumenti, tecniche e personale altamente qualificato. Reparti moderni potenziati, in grado di offrire prestazioni eccellenti, spesso anche uniche in tutta la nostra Penisola. In questo articolo, vogliamo proporvi qualche esempio concreto, aiutandoci con i riferimenti che riporta anche la testata online Leggo.it.
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Diagnostica avanzata: risonanze e tac rivoluzionarie
Al Policlinico Umberto I la nuova risonanza magnetica, ad esempio, consente di effettuare esami specifici, come l’imaging cardiaco e cerebrale che sono altamente utili per la diagnostica approfondita e le analisi nel dettaglio. Un macchinario altamente specializzato e rivoluzionario che rappresenta il futuro della medicina. Sempre per le analisi e la diagnostica, anche negli Ifo Istituti Regina Elena e San Gallicano sono stati inaugurati due sistemi di Pet/Ct completamente digitali. All’Irccs San Raffaele, invece, c’è una Tac che riesce a catturare immagini del cuore nel tempo di un battito.
La robotica applicata al settore ortopedico
Per il settore ortopedico, poi, il Cto Alesini è in prima linea per l’applicazione di un sistema robotico, soprattutto per gli interventi di protesi ad anca e ginocchio. Certamente è l’unico da Firenze in giù nel nostro Paese. L’equipe, in questo caso, è capitanata dal dottor Fabio Rodia, direttore della Uoc Ortopedia e Traumatologia.
Le nuove frontiere visive al San Giovanni Addolorata
Nuove frontiere visive, invece, sono presenti dallo scorso settembre al San Giovanni Addolorata, dove è stato impiantato un microchip capace di ridare la vista a chi l’ha persa con il passare degli anni. Un evento clamoroso, che è passato alla storia per essere stato il primo portato a termine in Italia, per mano del dottor Marco Pileri.
La Cardiologia del futuro
Al Fatebenefratelli, invece, la Cardiologia fa enormi passi in avanti: è la prima struttura nel Lazio ad adoperare una innovativa tecnologia tridimensionale che permette di intervenire in modo più mirato sulla fibrillazione atriale. Davvero un importante presidio per il settore medico in questione.
Chirurgia e tumori asportati con i robot
Nel mese di marzo scorso, invece, per la prima volta in tutto il continente europeo, alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, è stato effettuato con successo un intervento di chirurgia ginecologica per mezzo di Hugo, il nuovo sistema chirurgica robot-assistita. E al Sant’Eugenio, il primario chirurgo, professor Massimo Carlini, è riuscito nell’impresa di asportare un tumore allo stomaco grazie al robot Da Vinci.
Traumi e magneti
Per quanto riguarda, invece, il settore traumi, al San Camillo è giunta una terapia mininvasiva per il trattamento delle cisti e delle fistole sacro-coccigee. Mentre, per concludere, al Bambino Gesù, l’atresia esofagea nei neonati è stata curata con i magneti.