Ritrovato nella discarica abusiva di Rocca Cencia uno sportello contasoldi: la macchina fu rubata a una sala slot della Bufalotta, a Roma.
Continua a regalare sorprese la nuova discarica scoperta a Rocca Cencia, nel quadrante Est della Città di Roma. Il sito, scoperto dal dottor Marco Andrea Doria, dopo le auto smontate e i secchi di vernici abbandonati, occultava anche i resti di un colpo a mano armata, avvenuta la mattina del 15 novembre 2023, in una sala slot del quartiere di Bufalotta, ovvero a quasi 30 chilometri di distanza dalla banca toccata dai ladri.
Lo sportello contasoldi ritrovato nella discarica abusiva di Rocca Cencia a Roma
Anche dietro questa storia, probabilmente, si nasconde una narrazione fatta di crimine. L’episodio in questione, probabilmente, fa riferimento agli sportelli ATM colpiti dalla famosa “banda delle banche”, che nel giro di poche settimane mise in piedi saccheggi presso le attività bancarie tra il Centro Storia e l’area Nord Est di Roma. Per prelevare illegalmente il denaro, i ladri smuravano direttamente gli sportelli ATM, portandosi via le ingombranti macchine e poi forzandole in luoghi lontani da occhi indiscreti (come la discarica abusiva di Rocca Cencia).
Le indagini sullo sportello ATM ritrovato a Rocca Cencia
A dare l’avvio alle indagini sullo sportello contasoldi abbandonato a Rocca Cencia, è stato proprio il ritrovamento effettuato dal dottor Doria nelle scorse ore. La Polizia, dopo attenti rilevamenti sulla macchina, ha potuto constatare come il mezzo facesse riferimento a una sala slot nel quadrante della Bufalotta, che aveva proprio subito il prelevamento del congegno da parte dei ladri dopo un furto a mano armata.
Le attività illegali nella discarica di Roma Est
Quello scoperto da Doria, all’interno del suo Monnezza Tour, evidenzia come si tratti di un polo della totale illegalità. Vissuto probabilmente da molteplici gruppi di ladri, in questo spazio non venivano forzati solo sportelli bancari automatizzati rubati nel territorio romano. Qui, delinquenti operavano sulle auto rubate, smontandole e rivendendo i pezzi probabilmente al mercato nero. In ultimo, tutto ciò avveniva circondato da una marea di rifiuti, tutti scaricati illegalmente all’interno di quel terreno, risultato peraltro privato dalle prime indagini delle forze dell’ordine.