Nuovi controlli per la legalità della Polizia di Stato a Roma: agenti attivi in un’operazione tra Porta Maggiore e la Casilina.
Proseguono le operazioni per la legalità dentro Roma. A condurla questa volta la Polizia di Stato, che nelle scorse ore ha portato avanti un controllo approfondito nella zona di Porta Maggiore e la Casilina. Qui sono andati in scena dei sopralluoghi per disincentivare i fenomeni derivanti dal degrado, con gli agenti che hanno effettuato controlli agli automobilisti che attraversavano la zona e alle attività commerciali di questo quadrante cittadino.
Nuovi controlli per la legalità a Roma
Nel quadrante di Porta Maggiore, gli agenti della Polizia hanno effettuato un massiccio controllo delle autovetture che passavano da questo quadrante cittadino. Nel giro di una notte, sono quasi 220 i veicoli fermati e posti al controllo delle forze dell’ordine. Le identificazioni sono avvenute anche per i pedoni nella zona, con gli agenti che in questo caso hanno fermato almeno 360 persone in quest’area alle porte del Centro Storico capitolino.
I controlli alle attività commerciali sulla Casilina
Gli agenti hanno effettuato controlli anche alle attività commerciali della zona, interessandosi in particolare a quelle affacciate su via Casilina. Qui sono stati visitati almeno una decina di negozi. In quattro di queste attività, legate all’attività dei minimarket etnici, gli agenti hanno individuato gravi criticità per le condizioni igienico-sanitarie di questi spazi. Ai titolari di queste attività, per le violazioni rinvenute sulle norme igieniche, sono state notificate multe complessivamente da quasi 14 mila euro.
Più severi gli esiti di un controllo a un minimarket etnico, sempre nella zona della Casilina. Qui gli agenti hanno rinvenuto gravissime condizioni igieniche, con il locale molto sporco in molte aree che lo componevano. Sporcizia presente anche nelle zone dov’erano presenti prodotti alimentari e il magazzino, creando di fatto dei pericoli per la salute del consumatore. La Polizia, vedendo la vicenda, ha dovuto far chiudere l’attività commerciale, con la decisione confermata anche dopo un successivo sopralluogo degli ispettori ASL di competenza territoriale.