Una serata dell’orrore quella vissuta da un ragazzo di Roma ad Halloween. Un ventenne durante i festeggiamenti del 31 ottobre ha raccontato di essere stato violentato dopo essere stato in discoteca, dov’era con un’amica per celebrare la ricorrenza.
Ricorda poco di quella notte, l’evento al Qube, un drink in mano. Dopo poche alcune ore di blackout si è risvegliato in un parcheggio, seminudo e dolorante. A due giorni di distanza, i sanitari dell’ospedale Pertini hanno confermato poi i suoi dubbi, ma D. ora è sconvolto e vuole che sia fatta giustizia.
Violentato ad Halloween: si sveglia nudo e senza ricorda nulla in un parcheggio
Come per tanti altri locali, Halloween è una serata che attira tantissime persone. Tra loro, in fila al Qube, una delle discoteche più famose a Roma per la comunità Lgbtqia+, anche D. Il ragazzo aveva deciso di trascorrere l’evento nel locale in zona Portonaccio ma quella che doveva essere una piacevole serata si è tramutata ben presto in un incubo. D. racconterà ai sanitari dell’Ospedale Pertini e alle autorità che col passare delle ore i suoi ricordi sono diventati vacui: il sospetto è che sia stato drogato prima di essere violentato. “Stavo bevendo un gin, dopo non ricordo più niente”, come racconta al Messaggero.
Non si sa cosa gli sia successo, con chi abbia parlato o chi l’abbia adescato. Una follia durata ore, fino a che il ragazzo si è trovato, all’alba, nudo in un parcheggio poco distante, con segni di una violenza sul corpo e senza sapere cosa gli sia successo.
In corso le indagini. I gestori del Qube: “Solidarietà alla vittima”
Il ragazzo, dopo due giorni di tormento, si è perciò presentato all’Ospedale Pertini di Roma e sottoposto a dei controlli. I sanitari hanno disposto il protocollo antiviolenza e sottoposto il paziente a dei test per rilevare la presenza di liquido seminale. Intanto, sono state allertate anche le Forze dell’Ordine, che in questi giorni stanno ricostruendo le dinamiche dei fatti. Saranno essenziali gli estratti dalle telecamere di sorveglianza. La Procura avrebbe acquisito una cartella clinica sulla vittima, disposta dagli investigatori che stanno lavorando al caso.
Da parte dei gestori del Qube, intanto, è stato condiviso un messaggio di solidarietà. “Siamo vicini al ragazzo”, ha detto Mario Colamarino, presidente del Mario Mieli, il circolo che utilizza gli incassi di Muccassassina per finanziare i servizi alle persone sieropositive, “Siamo a disposizione per ogni tipo di esigenza e supporto in questa vicenda”.