Molti lo hanno paragonato a un carro bestiame. Bè, hanno ragione. E non è finita. Il trenino della Roma-Lido ha già avviato la riduzione di orario preannunciata per il mese di agosto. Non basta che il servizio spesso arrivi in anticipo sui tempi, costringendo turisti, bagnanti e pendolari a farsi il segno della croce ogni volta che devono usufruirne. Ma da domani la linea che collega Roma con Ostia, passando attraverso alcune dei quartieri più popolosi della Capitale, potrà contare soltanto su quattro treni. Se fino ad oggi, peraltro, i lavoratori chiedevano a più riprese l’intervento delle forze dell’ordine per non subire l’ira dei cittadini, ora viene da chiedersi cosa succederà. Ma anche che cosa abbiano in testa presso Cotral e Astral quando si prendono certe decisioni.
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Federbalneari: “Non osiamo immaginare i disagi a settembre”
In realtà la questione sta già scatenando l’ira degli utenti e delle associazioni economiche e turistiche del litorale. Peraltro la linea servirebbe anche il sito archeologico di Ostia Antica, ma ciò potrebbe diventare una chimera per chi volesse spostarsi presso la zona. Massimo Muzzarelli, presidente Federbalneari Roma, ha affidato a Il Messaggero le sue dichiarazioni: “Sempre più clienti soprattutto anziani e famiglie abituate negli anni a prendere il trenino per venire sul litorale, stanno abbandonando il Lido. Stiamo facendo sforzi per essere presenti anche alle fiere del turismo, per conquistare una fetta di turismo, ma poi tutto viene vanificato dalla mancanza di servizi. E da cittadino di Ostia non oso immaginare i disagi per i pendolari a settembre”.
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Pendolari inferociti
I conducenti dei trenini hanno paura. Comprensibile, dato che i pendolari giustamente sono furiosi. Chiedono quindi dei presìdi fissi di polizia e carabinieri nelle stazioni maggiormente frequentate, anche se dovrebbero rivolgere il disagio anche presso la dirigenza che li mette in queste condizioni. Infatti le Rsu di Confsal, Cisl e Cgil hanno inviato una comunicazione ai vertici di Cotral/Astral denunciando la pericolosità della scelta presa sia per gli operatori ma anche per gli utenti. I sindacati giudicano insufficiente il servizio a quattro treni al fine di garantire il diritto alla mobilità. Inoltre basta immaginare le condizioni di quelle quattro corse. Prese d’assalto e soggette spesso a guasti. Quindi è probabile che nemmeno quelle siano assicurate.