La triste fine del Café de Paris e via Veneto a Roma: i residenti lamentano l’aumento del degrado nel quartiere Ludovisi
Un locale in balia dell’abbandono e la trascuratezza, nonostante abbia scritto le pagine più belle della “dolce vita” e la movida di Roma. Parliamo della situazione che attanaglia il Café de Paris, uno dei locali più rappresentativi di via Veneto e probabilmente della Città Eterna. Il salotto buono della Capitale, dove capitava di sorseggiare squisiti caffè o drink al fianco di tavoli con seduti registi, attori hollywoodiani, politici e addirittura nobili.
Il degrado dentro i locali del Café de Paris a Roma
Il locale fu chiuso dopo un’inchiesta giudiziaria, che aveva erroneamente attribuito la storica attività di ristorazione a un’importante cosca dell’Ndrangheta a Roma. Un’accusa che cadde, come molteplici situazioni in Italia, nel vuoto: non fu mai dimostrata la presunta attività di riciclaggio o estorsione del locale. Innocenza culminata nel 2019, quando lo storico Café de Paris venne definito estraneo agli illeciti con una sentenza del giudice.
Il danno però era fatto. Il locale era rimasto chiuso, in una ripartenza complicata da diversi fattori: le difficoltà economiche imposte dalla pandemia, i bilanci ormai fortemente ridimensionati per il lungo stop e la necessità di una ristrutturazione. Il sogno di rivedere aperto il Café de Paris, almeno per i residenti del quartiere Ludovisi, tramonta definitivamente nel 2021.
Il triste destino del locale della Dolce Vita romana
I turisti che vengono a Roma e attraversano via Veneto, puntualmente si fermano davanti a quello che rimane del Café de Paris. Lo storico bar era un vettore di economia per l’intera città, considerato come venivano dall’estero per visitarlo: dopotutto, qui erano onnipresenti i paparazzi negli anni d’oro, pronti a tutto per rubare una fotografia ai grandi Divi del cinema e magari pizzicarli nella loro intimità fuori dall’obiettivo delle cineprese.
Il declino di via Veneto
Il problema del Café de Paris è la fotografia di via Veneto, che gradualmente vive una situazione di declino sul piano del turismo e del decoro. Dopo la chiusura di storici negozi come il Forno Palombi o il Bar Lotti, molti definiscono quella zona come una “ghost street”. Il fantasma di quella strada che, almeno fino al 2010, era capace ancora di richiamare i grandi volti del cinema nazionale e internazionale, oltre far sedere al tavolo di un bar un intellettuale di spessore.
La fotografia d’assalto dei paparazzi è stata sostituita dal crescente degrado, che addirittura ha portato alcune prostitute a svolgere il proprio mestiere in strada al calar della sera. Un’umiliazione cui, in primis, molti cittadini e attività commerciali hanno segnalato: una situazione che non ha mai visto interventi concreti, nonostante le molteplici lettere al I Municipio e il sindaco di Roma.