Il campo rom del Foro italico è tornato una discarica a cielo aperto, che crea problemi ai residenti della zona e soprattutto i quartieri limitrofi come quello Delle Vittorie, Prati, Cassia e il Flaminio. Nonostante già nel 2020 l’area venne bonificata a spese di Roma Capitale e Regione Lazio, a distanza di tre anni servirà rimettere in piedi la stessa operazione di pulizia del terreno, per un costo di 800 mila euro. Ma sarà un’azione risolutiva questa volta?
Programmata una nuova bonifica per la discarica nel campo rom del Foro Italico
Di due anni di lavoro, tra il 2020 e il 2023, sembra non essere rimasto nulla. Il problema è duplice: aver lasciato i nomadi in quell’area, ma soprattutto la mancanza di controllo – da parte dello Stato Italiano – per evitare che quel punto tornasse una discarica abusiva in pochi mesi. Servirono un paio d’anno per pulire adeguatamente questo spazio, in uno sforzo istituzionale che si è dimostra vano nell’ultimo anno.
Un tappeto di rifiuti al Foro Italico
Chi entra nel campo rom del Foro Italico, deve fare i conti con un tappeto di rifiuti in quel punto di area forestale. Si cammina su sentieri di legno, ma non alberi: parliamo di mobili o porte smontate, tutte di dubbia provenienza. Ci saranno migliaia di pezzi all’interno di questo spazio, in una distesa di rifiuti ingombranti che non dovrebbero vedersi a Roma e soprattutto all’interno di una Capitale europea.
La montagna di mobili smontati all’interno del campo nomadi
Non solo lunghi pavimenti di pezzi d’arredamento. All’interno del campo nomadi, si sono create addirittura montagne di rifiuti alte più di tre metri. Qui, non solo spazzatura: accatastati formando una duna, troviamo centinaia di mobili buttati l’uno sull’altro. All’interno, ben visibili e sedie e banchi scolastici, forse provenienti da qualche razzia all’interno di qualche scuola nella zona. Non uno, ma centinaia di questi arredamenti scolastici.