Le ripeteva in continuazione che non valeva niente. Di non avere importanza e dignità come persona. Lei, Pamela (nome di fantasia, ndr), ha raccontato di aver vissuto per anni con un compagno violento. Nell’intervista rilasciata a Fanpage la donna racconta della lenta escalation. Prima la violenza solo verbale, poi a salire schiaffi e pugni. Pamela dice che non le veniva permesso di fare nulla senza di lui. Nemmeno vedere le amiche o affrontare viaggi di lavoro. Ma dopo la paura è arrivato il coraggio di denunciare un uomo abietto. Lui però ritorna, e lei riesce a salvarsi grazie al Signal For Help, il gesto internazionale per chiedere aiuto.
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I carabinieri riconoscono il Signal For Help e adesso l’uomo si trova in carcere
Dopo la denuncia il sollievo dura poco. Le indagini partono subito e il pm chiede e ottiene la misura cautelare del divieto di avvicinamento per l’uomo. Che però purtroppo non viene mai rispettato. L’ex compagno è libero di farsi trovare sotto casa, ottenere un’altra copia delle chiavi e muoversi liberamente nell’abitazione. Pamela racconta addirittura di averlo trovato assopito sul divano in salotto. In quella occasione si è poi svegliato e l’ha costretta a salire in auto con lui. I due, ha voluto il caso, hanno percorso poca strada. Una pattuglia dei carabinieri impegnata in un servizio di controllo li ferma. Lei ci pensa un po’, poi esibisce il gesto internazionale, il Signal For Help, ad un agente che immediatamente capisce la situazione e blocca il conducente. Si esegue aprendo la mano col pollice all’interno e poi chiudendola a pugno. Viene scoperto così che sull’uomo gravava un divieto di avvicinamento e viene portato in carcere. Pamela è libera, finalmente, e scoppia a piangere. Ora l’ex convivente si trova in carcere con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona.