Furti al cimitero di Prima Porta di Roma: la vicenda va avanti da diverse settimane e spaventa i familiari dei defunti.
Degrado al cimitero di Prima Porta. Dopo le scarse condizioni di decoro all’interno del campo santo di Roma Nord, ora i familiari dei defunti devono fare fronte con un nuovo problema: da diverse settimane avverrebbero i furti delle lapidi. Marmi delle tombe rimossi, fiori portati via e oggetti metallici per ricordare l’amato defunto. Tutto sarebbe portato via indistintamente dalle razzie dei particolari ladri, che si muovono all’interno del cimitero in piena notte.
Furto di lapidi al cimitero di Prima Porta a Roma
A denunciare la vicenda, sulle pagine de Il Messaggero, i parenti dei defunti. Per queste persone oggi c’è disperazione, considerato come per le tombe dei propri cari sembra non trovarsi soluzione alla problematica. I ladri approfitterebbero dello scarso controllo nel campo santo nelle notturne, così da compiere razzie ai danni delle varie tombe. Episodi che, al momento, sembrerebbero escludere collegamenti con sette sataniche o altre situazioni legate al mondo dell’occulto.
Cosa rubano dalle tombe i ladri
I ladri sembrano più sfregiare le tombe riposte a Prima Porta, considerato anche il valore degli oggetti portati via. Al momento si segnalano razzie di oggetti metallici, accessori come i portafoto sul marmo, lumini e addirittura fioriere. Materiali che, almeno per i parenti dei defunti, hanno un valore più simbolico che realmente economico. Eppure, ormai da qualche settimana la vicenda sta sempre prendendo più piede all’interno del cimitero.
Le soluzioni adottata dai parenti dei defunti
Se è impossibile entrare la notte per controllare la tomba dei propri cari, i parenti di queste persone hanno dovuto trovare delle soluzioni quantomeno contenitive davanti al problema di Prima Porta. Molti stanno modificando le tombe dei propri familiari, sostituendo i marmi con materiali più economici come il travertino, la plastica o addirittura l’alluminio. Tombe economiche, ma non certo meno dignitose e in una situazione d’extrema ratio per la mancanza di controllo da parte del Comune.