Blitz delle femministe di “Bruciamo Tutto” alla Stazione Termini di Roma: le militanti hanno rivendicato la mancanza di sicurezza in città.
Le femministe del collettivo “Bruciamo Tutto” hanno messo in piedi un atto di protesta alla Stazione Termini di Roma. Prima hanno fatto scattare un allarme antincendio all’interno del noto locale ferroviario romano, poi hanno slegato uno striscione e lanciato lo slogan di “bruciare tutto”. Tutto ciò rifacendosi a una nuova rivendicazione, contro il sistema italiano definito da loro come “patriarcale”.
La protesta delle femministe alla Stazione Termini di Roma
La vicenda è accaduta ieri mattina, quando le attiviste sono riuscite a fare irruzione dentro la Stazione Termini. Le militanti prima hanno attivato l’allarme antincendio presente nella Galleria Commerciale, poi hanno iniziato la loro protesta. Questa contro il sistema patriarcale in Italia, che secondo le militanti di “Bruciamo Tutto” tende a “opprimere, molestare, stuprare e uccidere le donne”. in questo Paese.
Lo striscione alla Stazione Termini
Dopo aver attivato l’antincendio alla Galleria Commerciale della Stazione Termini, le donne hanno urlato “Stiamo bruciando” all’interno del locale ferroviario. In contemporanea, hanno slegato uno striscione davanti lo store della TIM, dove sopra c’era scritto: “Bruciamo tutto”. Tutto ciò accompagnato, per finire, dal lancio di vernice colorata per terra e volantini, con questi che esponevano le rivendicazioni delle femministe.
Roma diventata invivibile per le donne
Come ripreso da La Repubblica, le femministe hanno voluto evidenziare il pericolo che una donna corre a passeggiare da sola per le strade di Roma nelle ore notturne. Come abbiamo scritto anche su questo giornale, diversi sono i casi di aggressioni alle donne nel quadrante comunale, in un fenomeno che ultimamente ha toccato anche le ragazze di Roma Est e in particolare della zona del Pigneto e l’Alessandrino. Come spiega una delle militanti, tante zone della Capitale devono essere necessariamente evitate per la mancanza di controllo, poiché possono diventare luoghi dove si subiscono violenze, stupri o addirittura, nei casi peggiori, l’uccisione delle stesse ragazze.