Si accende l’emergenza acqua per la città di Roma. La Regione Lazio ha disposto nella serata di ieri la sospensione dei prelievi dal lago di Bracciano. Acea, che proprio da quel bacino preleva l’acqua per Roma, risponde con una soluzione che fa rumore. Dal 28 luglio i cittadini romani subiranno razionamenti.
La Regione tutela il lago di Bracciano dal prosciugamento
Lo scontro tra Regione e Acea è infuocato, e rischia di farsi sentire su residenti, turisti e lavoratori della Capitale. Secondo il governatore Zingaretti, Acea non preleva dal lago quantità d’acqua che possano compromettere l’approvvigionamento idrico per la città. Per questo ha ritenuto necessario tutelare il bacino idrico, il cui livello delle acque è sceso pericolosamente nelle ultime settimane. In effetti, la perdita si nota a vista d’occhio: l’azienda dovrà quindi sospendere i prelievi di acqua dal lago. Acea protesta però contro la decisione della Regione, ritenendola sproporzionata.
Acea minaccia razionamenti: Roma senz’acqua dal 28 luglio?
Secondo l’azienda, i prelievi idrici non comporterebbero il rischio di un prosciugamento del lago. Togliendo questa fonte di acqua, invece, un milione e mezzo di cittadini romani saranno costretti a seri sacrifici. Acea ha infatti fatto sapere che se non si troverà una soluzione in tempi brevi, dal 28 luglio partiranno i razionamenti. In poche parole, a turno abitazioni e aziende, ma anche istituzioni, dovranno tenere i rubinetti chiusi. Le conseguenze sulla vita quotidiana, sull’economia e sull’immagine della città sarebbero importanti. Non è chiaro quali zone saranno interessate dal razionamento: ricordiamo che Acea fornisce l’acqua anche a Pomezia, dove è stata spesso criticata per i disservizi. I romani sperano che lo scontro tra Acea e Regione si chiuda con una soluzione che tuteli i cittadini. Altrimenti, tutti pronti a un’estate senz’acqua.