Otto anni e sei mesi per omicidio preterintenzionale. Questa è la pena inflitta ad un senzatetto per un episodio che risale allo scorso febbraio. Si trovava in fila alla Caritas di piazza del Sant’Uffizio, a pochi passi da San Pietro. Lui, di origini argentine, attua una prepotenza nei confronti di un altro clochard di origini polacche. Vuole passare in fila prima di lui. Non solo, anche prima di tutti gli altri e prende a scavalcare la coda. Il polacco però non ci sta e lo affronta insultandolo verbalmente.
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Morire per un pasto caldo
Fa freddo quel giorno a Roma, e sono tanti i senza tetto che si mettono in coda presso la mensa del presidio Dono di Maria, al fine di ottenere almeno un pasto caldo. La discussione fra il polacco e l’argentino peggiora, fino ad arrivare alle mani. Al che il sudamericano colpisce l’avversario con uno schiaffo talmente forte da fargli perdere l’equilibrio. Il polacco cade a terra e batte la testa perdendo i sensi. L’aggressore fugge; a quel punto intervengono i volontari della Caritas che chiamano subito i soccorsi del 118. Gli infermieri, quando arrivano, cercano in tutti i modi di convincere la vittima che necessita seriamente di cure. Provano a portarlo al prono soccorso spiegandogli che il trauma riportato alla testa è grave. Lui si oppone. Risale in sella alla sua bicicletta e barcollando se ne va. Il giorno dopo morirà per un arresto cardiocircolatorio determinato dall’emorragia cerebrale. È quanto emerge dall’autopsia chiesta e ottenuta dalla Pm Silvia Santucci. Le forze dell’ordine non ci metteranno molto a rintracciare l’italo argentino ed arrestarlo. Otto anni e sei mesi; per uno schiaffo. Per la miseria.