Roma. Un tweet che risale al 2020 pubblicato dal profilo ufficiale della Ceres in cui il rinomato campione del calcio, Bruno Peres, ex terzino della Roma, veniva paragonato a una bottiglia di rossa. Per il brasiliano si tratta di diffamazione aggravata. Ma per quale motivo l’accostamento? Un incidente passato, in cui il calciatore aveva distrutto la sua Lamborghini, all’alba, lungo viale delle Terme di Caracalla, ed era risultato positivo all’alcool test. Da qui una lunga serie di sfottò da parte dei tifosi e, alla fine, anche la trovata indigesta della Ceres.
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Bruno Peres contro la Ceres per il tweet ironico dopo l’incidente
Ora, la polemica si fa incandescente, perché l’ad di Ceres dovrà affrontare un processo per diffamazione aggravata. Il montaggio fotografico e l’accostamento tra la bottiglia di rossa e il calciatore, inoltre, era accompagnato da una caption che suonava così: ”Stop sending me this sh*t”, ovvero ”Smettete di mandare questa mer*a”: un meme che voleva essere ironico, affermano, in cui l’accostamento tra Peres e la bottiglia di rossa viene considerato come se fosse stato mandato da qualche cliente del noto marchio di birra. E poi, è arrivato anche l’accostamento fonetico ed onomatopeico: Bruno Peres è, infatti, immediatamente diventato ”Bruno Ceres” in casa Roma. Dall’incidente, ricordiamo, Peres ne era uscito con una archiviazione, grazie soprattutto alla sua collaborazione con i Vigili Urbani.
Il processo per diffamazione aggravata
Il metodo impiegato da Ceres, del resto, è un modus impiegato da molti: si prende una foto del protagonista e lo si accosta ad un oggetto, e poi ci si scrive magari una headline ironica, irriverente. Tuttavia, il calciatore non ci ha pensato due volte, e ha deciso così di rivolgersi ai suoi legali. Lo stesso ha fatto anche la Roma: gli avvocati del club tre anni fa riuscirono a far cancellare il post su Twitter e con tanto di scuse nel giro di pochissime ore. Intanto, però, la causa del calciatore brasiliano è andata avanti. Lo scontro continua in tribunale.
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