Un risveglio amarissimo quello di sabato scorso per un agricoltore di Velletri. Presso il suo terreno si è trovato di fronte a un massacro di alberi di kiwi, gravemente danneggiati con una sega elettrica. Inoltre ha appreso del furto del suo trattore, indispensabile per il suo lavoro, e di un gruppo elettrogeno. Questo il bilancio per una azienda agricola, che in generale impatta su un settore già in ginocchio a causa dell’inflazione sui cibi deperibili, e dalla peronospora.
Nascondeva un arsenale nell’azienda agricola: arrestato
Secondo gli inquirenti i responsabili sono professionisti
Kiwi danneggiati, trattore, gruppo elettrogeno e sega elettrica rubati. Ma è il trattore il colpo più grave per l’azienda agricola di via Nettuno, ampia circa 10 ettari. Il mezzo, dal valore di 40mila euro, era essenziale per portare avanti l’attività. Ed era probabilmente il principale obiettivo dei malviventi, almeno due, definiti professionisti dagli inquirenti. Secondo la Polizia di Velletri hanno reciso la rete di recinzione e poi hanno cercato di capire cosa trafugare. La scelta è caduta sul mezzo pesante, caricato poi su un autoarticolato. Per questo non si tratta di sprovveduti, per il metodo. Fossero stati sprovveduti, probabilmente non sarebbero riusciti nemmeno a metterlo in moto. Per l’imprenditore 54enne, vittima della razzia presso il suo terreno, si è aggiunto anche il grave danneggiamento degli alberi, elemento che non si spiega in ordine all’accaduto. Il motivo per il quale i ladri abbiano scelto di perdere tempo per attività di vandalismo non si conosce.
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Il mercato clandestino dei mezzi agricoli
Solitamente questo tipo di mezzi vengono portati nell’Europa dell’Est, dopo il loro prelievo. Immessi nel mercato illegale, prima di essere portati oltre l’Adriatico, fanno tappa in capannoni di campagna. Qui vengono smontati e collocati su piazza anche a pezzi. Tutto il Paese è preso di mira da questo tipo di fenomeno, ma secondo l’Unione Nazionale dei Commercianti di Macchine Agricole, la regione più colpita è la Puglia. A seguire Sicilia e Campania.