Lo Stadio della Roma è destinato a cambiare il volto della Tiburtina e Pietralata: ecco i dubbi della cittadinanza locale
Se verrà fatto lo Stadio della Roma, cambierà inevitabilmente il volto della Tiburtina e tutti quei quartieri presenti in quel quadrante cittadino. Usare il condizionale è d’obbligo, considerato come i lavori vedono puntualmente nuovi ritardi o incidenti di percorso che ne bloccano l’esecuzione della struttura. Chi parla di un’area all’avanguardia con le grandi metropoli, potrebbe però ricredersi leggendo nelle intenzioni il progetto.
La rivoluzione urbanistica attorno allo Stadio della Roma, come cambierà il volto della Tiburtina
Chi potrebbe soffrire maggiormente l’impatto legato alla costruzione dello Stadio della Roma, è il quartiere di Pietralata. Non solo perché numerosi terreni serviranno alla costruzione dell’arena calcistica, ma anche per un disboscamento di aree boschive presenti in quel quadrante cittadino. Nei termini più pratici, del “mare di Pietralata” fatto di alberi e verde non rimarrà più nulla, in un dato che già ha fatto mobilitare le associazioni e gli ambientalisti della zona.
Cubature di cemento, ma non certo per facilitare l’arrivo allo stadio. Chi vorrà vedersi la Roma in casa, probabilmente dovrà lasciare la macchina a due chilometri di distanza dall’arena. Una tratta che il tifoso dovrà compiere coi mezzi pubblici, dal parcheggio predisposto, oppure incamminandosi a piedi. Insomma, una situazione tutt’altro che di confort in confronto alle premesse sulla viabilità del progetto giallorosso.
La mossa anti-traffico nella zona
“Niente automobili, niente traffico”. Questo il leitmotiv dietro il progetto messo su carta dagli architetti dello Stadio della Roma, che guardano a una progettazione futuristica della viabilità urbana. La promessa di una Metro B ogni 90 secondi sembra un obiettivo improbabile, almeno oggi che viviamo una linea metropolitana in decadenza, spesso in ritardo sulle corse, coi problemi di ATAC e soprattutto dei mezzi ferroviari ai limiti della fatiscenza.
Un progetto che, oltre a non tenere conto dei residenti della zona, esclude un’altra area centrale di questo quadrante romano: l’Ospedale Sandro Pertini. Perché se all’interno dell’installazione servono delle priorità, queste in primis devono essere date alla struttura ospedaliera di riferimento in quella zona e in azioni urbanistiche che possono facilitare il raggiungimento dello stesso nosocomio romano.