“In questi mesi noi del Movimento 5 Stelle abbiamo tentato di sostenere la raccolta differenziata porta a porta che si sperimenta da alcuni anni nel Comune di Pomezia. Lo abbiamo fatto nelle sedi istituzionali con una mozione in consiglio comunale ed una proposta in commissione ambiente, entrambe bocciate dalla maggioranza che amministra la città – ha spiegato il consigliere del M 5 Stelle Fabio Fucci – Come dimostrano i dati dei nostri questionari, nei quartieri dove ha funzionato bene il porta a porta, i cittadini non tornerebbero ad un sistema di raccolta dei rifiuti basata su cassonetti stradali. Nei quartieri dove ancora ci sono i cassonetti, invece, le persone vorrebbero passare al “porta a porta”, unico sistema in grado di restituire decoro alla città e assicurare una percentuale di differenziazione dei rifiuti in linea con le richieste di legge, stabilite ad almeno il 65% entro il 2012”. Fucci contesta le scelte dell’Amministrazione. “L’assessore all’ambiente Toce ha dichiarato di voler tornare al passato prevedendo per il prossimo capitolato d’appalto un sistema di raccolta basato su cassonetti multimateriale. Tale sistema a Roma non permette di arrivare oltre il 20% di raccolta differenziata e continuerebbe ad utilizzare i soldi dei cittadini per “ingrassare” i gestori delle discariche e degli impianti di selezione dei rifiuti, senza assicurare decoro e pulizia alla città. La raccolta “porta a porta”, invece, con la selezione dei materiali operata a monte dai cittadini, eviterebbe il ricorso ad ulteriori impianti con un conseguente risparmio sui costi di gestione e avvierebbe a recupero gran parte dei materiali, consentendo di ricavarci denaro”.
L’opinione di Fucci è condivisa da tutti quei cittadini che sabato, dalle 16:00, hanno sfilato per le vie della città allo scopo di chiedere a chi amministra Pomezia di rivedere i piani per la gestione dei rifiuti e continuare a puntare sulla raccolta differenziata porta a porta.
Non è mancata l’ironia, tra cartelli con fotomontaggi e cori da stadio. “Toce, Toce, la senti questa voce? Porta a porta. Porta a porta” e “Pomezia… pulita… lottiamo per la vita”.
“Non sono poi mancati – ha aggiunto Fucci – gli slogan indirizzati verso il Sindaco per chiedergli dove si nasconda, visto che sembra non avere percezione dello stato di degrado in cui versa la città”. I manifestanti hanno lasciato il loro messaggio di civiltà lasciando le vie interessate pulite, proprio a significare l’importanza per il decoro urbano.
“I cittadini di Pomezia – ha dichiarato Giancarlo Lanzone – hanno capito che per poter dialogare con l’Amministrazione sono costretti a manifestare in strada, con la speranza che qualcuno ascolti. Le amministrazioni condotte da De Fusco verrano ricordate nella storia pometina come le amministrazioni del TOP SECRET, del nulla si deve sapere, del nessuno deve partecipare al miglioramento della città. Altro che bilancio partecipato! Le scelte vengono prese da singoli super-uomini e quando poi le cose non vanno la colpa è dei cittadini che non sono capaci. Questa è la formula utilizzata anche dall’Assessore all’Ambiente Toce c”he, come già ci aveva affermato il 21 Settembre 2011 nell’unico incontro concessoci come associazione di protezione ambientale del territorio, ci aveva già preannunciato la sua scetticità sulla raccolta differenziata porta a porta e la sua propensione alla raccolta multimateriale tipo Roma. Tutto questo dopo essere stato a visitare Salerno ed aver riportato una accurata relazione redatta dal Comune di Salerno, con tutti i segreti per una buona riuscita del servizio che li supera il 65% contro lo scarso 25% del Comune di Roma con il multimateriale. Quella che stiamo vivendo adesso non è una semplice emergenza, ma un gettare al vento 5 anni di esperienze raccolte sulla raccolta differenzita porta a porta, oltre che i finanziamenti che potrebbero arrivare dalla Provincia di Roma se facessimo seriamente questo tipo di raccolta. Nel nostro stand abbiamo spiegato ai cittadini tutto il ciclo dei rifiuti, puntando proprio sull’importanza del riciclo. Da quanto abbiamo potuto constatare la città vuole investimenti sull’ambiente e non sul cemento: questo era emerso anche qualche anno fa nei questionari somministrati dal Comune sul bilancio partecipato. Dove è finita la decisione dei cittadini? Forse in discarica, nell’indifferenziato…”.