Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’ex amministratore comunale Pietro Angellotto sul servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani
“Lo scrivente Pietro Angellotto, cittadino elettore del Comune di Pomezia, desidera mettere a conoscenza tutti sulla situazione particolare dell’appalto dei rifiuti solidi urbani nel nostro Comune premesso che:
nel mese di marzo del 2014 il dirigente, dopo 2 anni di proroghe, con det. N.32 Dir 10, inizia l’iter della nuova gara di appalto, spese di pubblicazione sui giornali nazionali e quanto altro, l’apertura delle buste con le offerte viene stabilita per il giorno 4 giugno 2014, l’appalto ha una durata di 5 anni e l’importo é di €39.569.848,00 oltre iva, inferiore di circa 5 milione di euro rispetto a quanto si pagava precedentemente alla soc. Consorzio Nazionale Servizi, la stessa società richiamata nell’inchiesta mafia capitale.
Il Dirigente all’ambiente sfortunatamente si ammala, e il Sindaco Fucci nomina dal 29 maggio fino al 30 giugno il sostituto Ing. Curci, che il giorno prima dell’apertura delle buste – il 3 giugno 2014, con det. N. 87 Dir 10 in autotutela – annulla l’appalto, con il risultato che noi abbiamo pagato di più, circa 80.000 € mese, sempre alla ditta Consorzio Nazionale Servizi.
Sarebbe interessante scoprire quante offerte siano arrivate: se fosse pervenuta una sola offerta, e se questa fosse stata del Consorzio Nazionale Servizi, in questo caso, autotutela di chi?
Il 20 marzo 2015 la società Consorzio Nazionale servizi, che ha rivinto l’appalto con un ribasso dello 0.13% e con migliorie tecniche, offerta di anticipare i termini per i servizi, firma il contratto e il Comune comincia finalmente a risparmiare gli 80.000 euro al mese.
Nell’anno 2012 sono state fatte multe al Consorzio Nazionale Servizi di circa 300.000 euro per servizi non effettuati (multe non pagate e contestate).
Negli anni successivi non sono pubblicati altri dati, quindi non ci dovrebbero essere multe contestate, il che lascia presumere un servizio perfetto; ma forse non è così.
È curioso scoprire che le persone che dovrebbero controllare i servizi previsti dal capitolato d’appalto siano in servizio solo nei giorni feriali: ma il sabato e domenica? Festa per tutti, anche per la ditta: questa non svuota i cassonetti e nessuno dice o fa nulla, nonostante le numerose segnalazioni al Sindaco Fucci sul fatto che per tutta l’estate durante il week end non siano stati svuotati i cassonetti come previsto dal capitolato.
Il Dirigente, piuttosto che verificare il rispetto dei termini dell’appalto, il 21 luglio con det. N. 147 Dir 10, decide di sospendere i termini (già scaduti il 18 luglio) per il completamento della raccolta porta a porta al quartiere Nuova Lavinium, Colle Fiorito e Pomezia Centro, con giustificazioni che esulano dal contratto firmato, rimandando a data indeterminata quanto previsto dal contratto con il Consorzio Nazionale Servizi.
Il Dirigente, molto attivo nonostante le numerose deleghe – lavori pubblici, edilizia privata e urbanistica, assetto del territorio, ambiente – trova il tempo di assumere un’altra determina il 28 luglio 2015, la n. 150 Dir 10, con la quale modifica le tipologie ed accetta una modifica del tipo e del numero dei mezzi previsto dal capitolato (il termine per i nuovi mezzi era il 20 luglio, quindi 8 giorni dopo).
Il Dirigente e i suoi collaboratori forse non hanno letto bene il capitolato, che all’articolo 4, comma 3 A, prevede un termine di 180 giorni (ridotto a 120 nell’offerta) per attivare il servizio di raccolta porta a porta nelle zone di Nuova Lavinium, Colle Fiorito, Pomezia centro, termine ultimo il 18 luglio 2015, e che all’articolo 18, comma 2, prevede un termine di 4 mesi dalla stipula del contratto, ovvero entro il 20 luglio 2015, data entro la quale la società appaltatrice doveva avere tutti i mezzi con data di immatricolazione non superiore ai 3 anni, altrimenti non si capisce perché vengano assunte determine che, anziché sanzionare la famosa società, di fatto forniscono “aiutini” e coprono inadempienze.
Il Dirigente con solerzia ha assunto un’altra determina in data 26 agosto 2015, la N. 168 Dir 10, con la quale concedeva in comodato modale un’area a parcheggio di 2700 mq per ricovero dei mezzi del CNS per la base operativa di Torvajanica. Anche qui un “aiutino”, anziché sanzionare la società stessa per non aver rispettato il termine previsto di 60 giorni, all’articolo 11 comma 7 del capitolato, termine spirato il 19 maggio 2015; il diverso utilizzo di un’area a parcheggio sarebbe tra l’altro di competenza della Giunta e non del Dirigente.
La correttezza della gestione dell’appalto passa, inoltre, attraverso la verifica puntuale dei subappalti autorizzati: alla Laurentina Servizi per trasporto ed alla cooperativa Rigenera per lo spazzamento della zona mare della città.
Dalle notizie raccolte, i mezzi usati dalla prima società non sembrano rispettare i requisiti del capitolato, mentre per la seconda è c’è da verificare l’inizio effettivo del servizio, affinché si attesti che non sia avvenuto prima dell’autorizzazione.
Nel Capitolato è previsto che l’appaltatore nomini un responsabile tecnico con idonei requisiti di professionalità e d’esperienza e non si capisce perché il Dirigente del Comune abbia allontanato un geometra esperto del settore e nominato responsabile unico del procedimento una figura carente di esperienza nel settore rifiuti, proveniente dal settore lavori pubblici.
I latini dicevano che non si fa nulla senza ragione ed io non trovo giustificazioni plausibili alle decisioni del Dirigente che ha assunto le determine tardive sopra richiamate.
Potrei parlare anche della storia dei 10 compattatori di lattine e plastica ad affidamento diretto, senza gara pubblica, appalto dell’importo di 257.000 euro circa, sempre alla società Consorzio Nazionale Servizi, ma sono disarmato davanti alla gravità di quanto rilevato, con la piena consapevolezza degli amministratori 5 stelle.
Nel 2001 furono, per molto meno, arrestati diversi amministratori, adesso ci sono altri amministratori: essi si professano incorruttibili, si auto incensano e pubblicamente dichiarano che “loro non rubano” (per la verità non ho incontrato nessun amministratore che abbia dichiarato di aver rubato, forse qualcuno lo ha ammesso dopo l’arresto).
Le responsabilità maggiori sono dei presidenti di commissione e dei consiglieri che non controllano, e non si fanno parte attiva per far controllare: alcuni atti non sono pubblicati.
È stato deciso di controllare tutti quelli che entrano ed escono dal Comune, ma non viene prestata pari attenzione agli appalti (inascoltate le mie lettere per gli affidamenti sotto soglia sempre agli stessi soggetti) e non si valuta con adeguata attenzione il comportamento dei dirigenti de Comune.
Sempre fiducioso che tutti svolgano con buonafede e diligenza i compiti cui sono preposti e per cui sono pagati, spero che prima o poi, sul tema trattato, qualcuno ci metta le mani.
Pietro Angellotto”