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QUESTIONE “PETTIROSSO”: L’AVVOCATO DONATO D’ANGELO RISPONDE A LUIGI LUPO

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Dopo le dichiarazioni dall’esponente del PDL Luigi Lupo fatte nel corso del consiglio comunale del 29 luglio in riferimento alla questione Pettirosso, l’avvocato Donato D’Angelo “Con riferimento all’articolo pubblicato sul Corriere della Città dal titolo “Consiglio comunale è lotta per la Pettirosso”, e in relazione alle dichiarazioni rese dal Consigliere comunale Lupo lesive della mia persona”, ha voluto fare delle precisazioni in merito al lavoro da lui svolto ed ai compensi stabiliti per seguire l’intera vicenda.

“Al Consiglio comunale del 29 luglio scorso – ha dichiarato il legale – nell’ambito della discussione sulla delibera adottata del Commissario Straordinario per la definizione transattiva delle controversie in corso tra il Comune di Pomezia, il Fallimento della Immobiliare Pettirosso e oltre cento proprietari di immobili, il Consigliere comunale Lupo ha dichiarato che in qualità di difensore dell’ente avrei sollecitato il Commissario all’approvazione della delibera stessa, che per effetto della delibera ci sarebbe una truffa in danno dei proprietari degli immobili realizzati dalla stessa società, attribuendo fatti e circostante del tutto inveritieri e aventi carattere offensivo della mia persona”. Per questo l’avvocato D’Angelo ritiene di dover spiegare come sono andate le cose. “Come noto – ha commentato D’Angelo – il Comune di Pomezia, in conseguenza della delibera consigliare del 1999 con cui si è disposta la decadenza della Immobiliare Pettirosso dalla concessione del diritto di superficie sulle aree di proprietà comunale per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione e per altri inadempimenti convenzionali, ha introdotto negli anni 2005-2006 le azioni giudiziarie al fine di acquisire al patrimonio dell’ente gli edifici realizzati sulle aree stesse (oltre cento appartamenti) nei confronti degli attuali proprietari, così come espressamente previsto dalla convenzione e dalla legge”. La difesa del Comune, come specificato da D’angelo, veniva affidata a lui e all’Avv. Manauzzi. “Al riguardo – ha proseguito il legale – sono stati introdotti i relativi giudizi dinanzi al Tribunale di Velletri che hanno visto coinvolti la società costruttrice, i diversi acquirenti degli immobili a partire dal 1999 e gli attuali proprietari, i notai roganti dei relativi atti pubblici, le assicurazioni di quest’ultimi e alcune gli istituti di credito interessati. A seguito delle richieste scritte di molte parti coinvolte nei giudizi di trovare una soluzione conciliativa delle controversie, per scongiurare la riacquisizione degli immobili al patrimonio comunale, il Comune si è reso a ciò disponibile; tant’è che si è avviato un lungo procedimento che ha visto coinvolti i competenti uffici comunali (Lavori Pubblici, Urbanistica, Patrimonio e Avvocatura comunale). Nell’ambito di tale procedura è stato richiesto a me e all’Avv. Manauzzi di quantificare i compensi maturati negli anni di attività giudiziaria svolta sin dal 2005, affinchè fossero inserite nella transazioni in gran parte a carico delle controparti, evitando quanto possibile costi per il Comune. Detti compensi sono stati determinati nel rispetto delle previsioni normative. All’esito della procedura, e previo parere positivo sulla correttezza delle procedure da parte del Prof. Avv. Mario D’Antino (ex Presidente di  Sezione della Corte dei Conti), il Commissario Straordinario ha adottato la delibera n. 20 del 6.06.2013 con cui ha fissato le condizioni della soluzione transattiva, con rinuncia al Comune all’acquisizione degli immobili a fronte del pagamento di un indennizzo a favore dell’ente da parte degli attuali proprietari degli immobili e del pagamento di gran parte delle competenze maturate dai legali del Comune a carico delle assicurazioni dei Notai, le quali si sono rese disponibili al pagamento di determinate somme per transigere i giudizi pendenti. Da quanto sin qui riportato è di tutta evidenza che nell’ambito dei giudizi in questione e nel procedimento transattivo ho svolto, insieme al collega Manauzzi, come legale del Comune di Pomezia, il mio lavoro di difensore e consulente nell’interesse dell’ente, rimanendo ovviamente di esclusiva competenza degli uffici comunali e dell’organo deliberante ogni decisione di merito sul contenuto transattivo della suddetta delibera e sulle  condizioni ivi indicate”. Nessuna strana procedura o irregolarità, quindi, per D’Angelo, che passa poi alle parole del capogruppo PDL, nei confronti del quale non si esclude un’eventuale azione legale a tutela dell’immagine dell’avvocato. “Sono pertanto ingiustificate le dichiarazioni offensive rese dal Consigliere Lupo, che ha ipotizzato illegittimità e possibili truffe in danno dei proprietari, evidentemente ignorando la portata giuridica delle controversie in questione e le soluzioni prospettate nella delibera commissariale; di certo le sue affermazioni sono del tutto infondate, illogiche sotto il profilo giuridico, ingiustificate e arbitrarie. Offese gratuite rese in una sede istituzionale, in difetto di contraddittorio, nei confronti dello scrivente professionista. Il tutto soltanto perché, sebbene abbia svolto con correttezza e professionalità il mio lavoro di avvocato insieme al collega Manauzzi in favore del Comune, senza avere alcuna funzione decisionale nella determinazione della predetta delibera, sarei “colpevole” di aver maturato un legittimo compenso nei confronti del medesimo ente. Per quanto riferito, si valuterà ogni conseguente azione nei confronti del Consigliere Lupo per la tutela della mia persona”.

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