Le proteste studentesche nelle scuole di Roma potrebbero avere conseguenze per i ragazzi: gli studenti si autodenunciano.
In diverse scuole di Roma, tra cui il liceo classico Virgilio, il liceo classico Tasso e il liceo classico Mamiani, si è registrato un clima di fermento dovuto alle recenti proteste degli studenti verso l’attuale sistema scuola, contro il femminicidio e soprattutto per l’insoddisfazione verso la gestione scolastica del Governo guidato da Giorgia Meloni. Numerosi ragazzi si sono autodenunciati e ora affrontano possibili provvedimenti disciplinari.
Studenti si autodenunciano al liceo Virgilio di Roma
Al liceo Virgilio, oltre 500 studenti hanno firmato una lettera di autodenuncia in seguito all’occupazione della scuola, avvenuta lo scorso 1 dicembre. Come racconta La Repubblica, la dirigente scolastica, la professoressa Isabella Palagi, potrebbe applicare sospensioni di durata variabile, in base alle violazioni commesse, che vanno dalla scorrettezza verso compagni e insegnanti al danneggiamento volontario di proprietà della scuola.
La situazione degli studenti ai licei Tasso e Mamiani di Roma
Anche al liceo Tasso, almeno 170 studenti rischiano la sospensione, con lettere di contestazione già inviate alle famiglie. Coloro che si sono autodenunciati e chi è stato identificato dai dirigenti dovrà difendersi in una seduta di consiglio di classe, andando incontro a pesantissime ammonizioni disciplinari. Nel caso del liceo Mamiani, dove l’occupazione è durata dal 4 al 16 dicembre, la dirigente Tiziana Sallusti ha convocato consigli disciplinari straordinari per coloro visti partecipare attivamente alla protesta. Sono coinvolte almeno 13 classi.
Nessuna sanzione al liceo Righi di Roma
Al contrario, al liceo Righi non sono previste sanzioni, come confermato dalla preside Cinzia Giacomobono, che dichiara di non aver identificato chi fosse coinvolto nell’occupazione. Le proteste, tuttavia, non sembrano placarsi. Gli studenti di Osa – Opposizione studentesca d’Alternativa scenderanno in piazza per contestare il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e la sua riforma. Le realtà autorganizzate si uniranno in un incontro al Pantheon per discutere delle prossime mosse. Lo slogan della mobilitazione è “Non ci avete ascoltato, bruciamo tutto”. In attesa di ulteriori sviluppi, la situazione nelle scuole italiane rimane tesa, con gli studenti determinati a far sentire la propria voce contro le decisioni del ministro dell’Istruzione.