Sono sul piede di guerra, i dipendenti del punto vendita Coop di via Aurelia, all’altezza di piazza San Giovanni Battista De La Salle, a pochi passi da piazza Irnerio a Roma. E questa mattina, a partire dalle 9:15, hanno incrociato le braccia, uscendo da negozio e mettendosi davanti all’entrata. I clienti non possono fare la spesa, ma – non appena i lavoratori raccontano i motivi per i quali stanno inscenando la loro protesta – ecco che scatta la solidarietà nei loro confronti.
Il supermercato rientra tra i 54 che sarebbero dovuti passare dall’insegna Coop a Tigre. Ma, mentre gli altri 53 hanno già effettuato il passaggio senza problemi, con cessione di ramo d’azienda anche per quanto riguarda i lavoratori, per il punto vendita dell’Aurelio sono nate le difficoltà per contratti di subaffitto che bloccherebbero la trattativa.
La protesta
Lo sciopero durerà l’intera giornata, suddiviso in due turni, uno la mattina e uno nel pomeriggio. “Tutti i lavoratori in turno questa mattina – spiega Davide Casella, rappresentante sindacale – sono usciti dal punto vendita per esprimere la loro preoccupazione e il loro dissenso nei confronti della gestione di questa trattativa. Stessa cosa avverrà nel pomeriggio”.
Ad aprile era stato firmato un accordo quadro tra Magazzini Gabrielli (Marchio Tigre), Coop Alleanza e le rappresentanze sindacali, che prevedeva il passaggio di 54 punti vendita, suddivisi dalla società cedente. Venivano tutelati i lavoratori e anche i dipendenti del punto vendita Aurelio erano tranquilli, “Anche se – spiega Casella – c’erano giunte voci, lo scorso anno, che questo punto vendita sarebbe dovuto passare alla Pewex. Ma il nuovo accordo aveva superato le voci, quindi per noi era tutto a posto, ci fidavamo”.
I problemi del punto vendita
Ma un mese e mezzo dopo la firma dell’accordo, i lavoratori del punto vendita di piazza San Giovanni Battista De La Salle vengono convocati, attraverso i sindacati, dai rappresentati di Magazzini Gabrielli. Viene detto che, per il loro punto vendita, c’è un problema: sembra che non sia diretto, ma in subaffitto di ramo d’azienda, da UVS. Questo complicherebbe le cose per Magazzini Gabrielli, che non riesce ad acquisire il punto vendita proprio perché non diretto.
“Questa è una cosa che a noi risulta nuova – commenta Casella – Io lavoro qui dal 2006 e non ho mai saputo che questo punto vendita fosse in subaffitto da un ramo d’azienda UVS. Ma per questo motivo, il proprietario ha negato il cambio di operatore e quindi Gabrielli non può insediarsi qui ad Aurelia. Questo significa che noi lavoratori siamo rimasti nel limbo: non sappiamo se a breve perderemo il lavoro, se il negozio chiuderà, se cambierà insegna. Non possiamo comunque transitare con Gabrielli con questo punto vendita, ma restare così, fino a quando decideranno cosa fare di questo negozio”.
Cosa succederà ai lavoratori e al supermercato?
“Al momento ci hanno detto che nelle more rimarremo in gestione a “Distribuzione Roma”, ovvero la società gestita da Alleanza, con cui ci siamo interfacciati finora. Ma nell’accordo quadro era stabilito che, alla fine della cessione dell’ultimo punto vendita tutti i dipendenti di Distribuzione Roma, compresi quelli di sede, sarebbero transitati a Gabrielli. Ma noi, secondo quello che ci hanno detto, dovremmo rimanere nelle more a disposizione di Distribuzione Roma senza sede, senza manager a gestire e senza direttore. Quindi la cosa sembra non plausibile e inverosimile”.
“Quello che non riusciamo a capire è se si sta veramente cercando una soluzione o se si è firmato qualcosa pur sapendo che una soluzione non c’era. Adesso sono anche tornate le voci riguardo al Pewex. Noi non sappiamo cosa succederà al punto vendita. Ma vorremmo sapere cosa succederà a noi, alle nostre famiglie. Chiediamo quelle garanzie che ci erano state date quando, ad aprile, sono stati firmati gli accordi”.