La decisione è stata presa nel corso della riunione avvenuta il 1 ottobre scorso, durante la quale erano stati fissati gli argomenti sui quali i lavoratori ritengono ancora inadempiente il Comune. Il 2 ottobre le rappresentanze sindacali avevano sollecitato la riunione della Commissione Trattante, da svolgersi entro il termine tassativo di 10 giorni. “Ad oggi – era scritto nella lettera inoltrata dalle RSU – il Comune di Pomezia è totalmente inadempiente agli impegni assunti nel Verbale della Commissione Trattante del 26 Agosto 2013” relativamente alle tematiche della definizione fondo del comparto 2013, definizione fondo area dirigenza 2013, pagamento salario accessorio del 2012, oltre che al sistema di rilevamento delle presenze ed orario di lavoro, alle problematiche dei lavoratori a tempo determinato ed alla programmazione del fabbisogno di personale e al sistema integrato delle performance. Ma carenze si riscontrano anche per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro, la scuola materna e l’acquisizione del verbale ispettivo del MEF (Ministero Economia e Finanze, il famigerato rapporto di 170 pagine scritto dagli Ispettori inviati a Pomezia per verificare lo stato economico e delle spese dell’Amministrazione e diffuso a maggio scorso) e tutta la corrispondenza che ne è seguita. I sindacati avevano dato un l’ultimatum all’Amministrazione comunale. “Pertanto – veniva scritto nel verbale – nel caso in cui non intervenga una convocazione entro 10 giorni dal ricevimento della presente o prima, in caso di approvazione del Bilancio 2013, si procederà all’indizione dell’assemblea del personale e contestuale proclamazione dello stato di agitazione”. E così è stato. Dopo le premesse che evidenziano come la Commissione Trattante sia bloccata dallo scorso maggio, i sindacati fanno sapere che “Visto che in data 15 ottobre non era pervenuta alcuna convocazione della Commissione Trattante nonché alcuna nota chiarificatrice dall’Amministrazione comunale circa la situazione in essere, è stata indetta l’Assemblea generale del personale in data 17 ottobre 2013 per riferire in merito e decidere circa le azioni da intraprendere, all’uopo con votazione unanime è stato proclamato lo stato di agitazione”. Le RSU rimarcano “infine che, nonostante le criticità rappresentate, l’Amministrazione continua a proporre modifiche al regolamento uffici e servizi di dubbia legittimità (vedi proposte dell’8.10.2013 e del 18.10.2013) senza assicurare un corretto svolgimento delle relazioni sindacali”. Il documento protocollato prosegue elencando il dettaglio delle motivazioni della proclamazione dello stato di agitazione: “Mancata definizione del Fondo del comparto per addivenire alla sottoscrizione del Contratto Integrativo per l’anno 2013; Mancato rispetto degli accordi sottoscritti tra le parti; Mancata liquidazione salario accessorio anno 2012 (particolari responsabilità Art. 17 del CCDL); Reiterata e continuata erronea applicazione degli istituti del contratto integrativo di lavoro da parte della dirigenza, in contrasto con le norme del contratto nazionale e della buona condotta amministrativa” e chiarendo obiettivi e richieste della R.S.U. , ovvero il “ripristino delle corrette relazioni sindacali e rispetto delle procedure di contrattazione e concertazione preventiva previste dal Contratto Nazionale di Lavoro; la concertazione e contrattazione Fondo 2013 e la liquidazione salario accessorio anno 2012”.
“Qualora entro i termini previsti dalla vigente normativa richiamata nell’oggetto della presente comunicazione, utili all’espletamento del tentativo di conciliazione, non interverrà alcuna convocazione da parte della Prefettura – conclude il documento – le OO.SS. e la R.S.U. del Comune di Pomezia provvederanno all’indizione di uno sciopero e/o altre forme di protesta con le modalità disciplinate dagli specifici accordi in materia. Per quanto sopra esposto, considerato il perdurare dei comportamenti lesivi dei diritti dei lavoratori e dei loro rappresentanti e stante i disattesi accordi da parte della Amministrazione Comunale, si chiede di essere convocati urgentemente presso gli Uffici della Prefettura per il tentativo di Conciliazione”.