Lavoratori precari al Comune di Pomezia, è ancora scontro tra i sindacati e l’Amministrazione. “La scorsa settimana – fanno sapere le organizzazioni sindacali FP CGIL, FPS CISL, UIL FPL, USB, DICCAP e CSA –hanno chiesto un incontro urgente sulla vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori precari, ma non abbiamo ricevuto risposta”. Per questo i sindacati hanno deciso di inviare una nuova lettera al Sindaco, al Segretario Comunale e alla Dirigente al Personale. “Le ultime vicende che hanno interessato i lavoratori vincitori di concorso ed attualmente assunti a tempo determinato necessitano di un’attenta valutazione che provi a coinvolgere i soggetti interessati, si citano solo a titolo esemplificativo: sentenze del Giudice del Lavoro emesse dal Tribunale di Velletri, parere della Funzione Pubblica e richiesta di parere alla Corte dei Conti, imminente scadenza dei contratti a tempo determinato, il quadro normativo in continua evoluzione e le vicende che riguardano i lavoratori delle ex Province in attesa di collocazione presso i vari enti dello Stato. Da questo quadro di complessità risulta sempre più urgente avviare un confronto con l’Amministrazione Comunale al fine di individuare una soluzione che possa permettere di mantenere gli attuali livelli occupazionali e garantire gli stessi standard qualitativi sul fronte dei servizi offerti alla cittadinanza da parte degli uffici comunali”, si legge nella missiva.
“Ci sembra doveroso evitare un possibile dramma umano e sociale che si sta profilando, dove oltre 100
famiglie rischiano di rimanere prive di una fonte di sostentamento, con tutte le conseguenze personali e
sociali che ne derivano – prosegue la lettera – E’ quantomeno doveroso per degli Attori Istituzionali (Amministrazione Comunale da una parte e Organizzazioni Sindacali dall’altro) provare a sedersi ad un tavolo per avviare una discussione fattiva che possa, alla luce e nei limiti previsti della normativa vigente nonché della documentazione in possesso delle parti, giungere ad un accordo per la proroga dei contratti attualmente in essere per un periodo ragionevolmente lungo (36 mesi) tale da garantire la tranquillità dei lavoratori e la stabilità della macchina amministrativa. In più occasioni, il Sindaco a mezzo gli organi di stampa ha ribadito la volontà di trovare la soluzione: ebbene, è giunto il momento di confrontarsi con i Sindacati e con i lavoratori per dare seguito alla parole”.
I sindacalisti chiedono quindi “una prima convocazione entro la il 26 gennaio, auspicando di non dover riattivare ufficialmente uno stato di agitazione ed ulteriori forme di protesta che porterebbero ad una sostanziale paralisi dell’Ente a partire dal mese di febbraio”. In mancanza di riscontro, minacciano infatti i sindacati, “inizieremo un percorso di mobilitazione”.